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SPECIALE QUIRINALE – Caro Parlamento, è tempo di decidere: oggi la quarta chiama

Gianrenzo Orbassano 27/01/2022
Updated 2022/01/27 at 2:06 AM
5 Minuti per la lettura

Sicuramente stiamo assistendo ad un grande palcoscenico avulso dalla realtà. Storicamente, l’elezione del Presidente della Repubblica è l’occasione per il Parlamento di esprimere un protagonismo fatto da tattiche ed inevitabili compromessi. Tutto questo è vero, ma la realtà di oggi non permette giochi di forza né tantomeno protagonismi eccessivi da parte dei leader dei maggiori partiti di oggi.

Ogni elezione è strettamente correlata con il periodo storico in cui essa viene indetta. L’Italia, così come il resto del mondo, dal 2020 è in emergenza sanitaria dovuta alla pandemia. In ambito politica internazionale, ad Est soffiano venti di guerra. Russia e Ucraina sono sull’orlo di uno scontro totale. Vedremo se l’offerta diplomatica del Presidente USA Joe Biden sarà sufficiente ad arginare le più brutte intenzioni di Vladimir Putin. Ecco perché il nostro Paese e il Parlamento che lo rappresenta, deve fare presto per una soluzione rapida al rebus Quirinale. Oltre che un fatto politico, l’elezione del Presidente della Repubblica è un segnale di stabilità per un paese. La situazione fuori Palazzo Montecitorio vede una nazione ancora in emergenza, senza rendere conto degli appuntamento che quest’ultima ha davanti in questi mesi.

Quarta chiama: sale l’attesa per il nome condiviso dai partiti

Se è statistica che dal 1948 ad oggi l’elezione del Capo Stato si è risolta dalla quarta alla sesta chiama, escludendo alcune eccezioni, le giornate di giovedì 27 e venerdì 28 Gennaio dovrebbero risultare quelle decisive. Nella terza chiama, il quorum di 672 non è stato raggiunto, ma dalla quarta in poi basteranno 505 voti come abbiamo spiegato nei nostri articoli alla vigilia delle votazioni. Dopo la ritirata di Silvio Berlusconi, annunciato dallo stesso, la scelta più facile che fa gola un po’ a tutti sembrava essere quella di Mario Draghi. Sembrava, appunto, perché per fare ciò il Parlamento dovrebbe avere poi la forza di rimettersi al tavolino per formare almeno i presupposti di un nuovo governo. Giuseppe Conte e i 5Stelle vorrebbero evitare questa soluzione, chiarendo che la figura di Mario Draghi è necessaria ancora per la presidenza del Consiglio.

Indubbiamente, chi meglio di lui da mandare in trincea in questi mesi complicati? C’è da ricordare che il tutto creerebbe un ulteriore stallo poiché le tempistiche per la formazione di un nuovo Governo non sono brevi. Mario Draghi rappresenta il meglio che la politica italiana potesse mai desiderare in questo momento. Un nome ancora in campo, anche per la scarsità di “avversari” in gioco.

In attesa di risposte positive provenienti dal preannunciato “conclave” organizzato dai leader di centrodestra e centrosinistra tenutosi nella notte, ci auguriamo che davvero la notte sia stata musa di preziosi consigli. Basterebbe affacciarsi dal Palazzo per capire che una scelta rapida può solo che far bene alla salute del Paese. Eppure, confidando che di buon mattino i partiti tirino fuori un nome condiviso e del tutto nuovo alle voci di corridoio dell’ultima settimana, il nostro Parlamento ha avuto sempre sotto il naso la soluzione naturale riguardo la vicenda Quirinale.

La lunga notte dei partiti: La Casellati da possibile soluzione a veto di Letta e Conte

L’ennesimo muro del centrosinistra, vedasi la dichiarazione di Enrico Letta su di una possibile soluzione Casellati, si addiziona a quello di Giuseppe Conte sempre sulla Presidente del Senato. Prima ancora del capo dei 5Stelle Giuseppe Conte, un «no» categorico lo ha espresso Stefano Buffagni, ex viceministro dello Sviluppo economico. Maria Elisabetta Alberti Casellati è l’attuale Presidente del Senato. La vediamo durante lo spoglio accanto a Roberto Fico, Presidente della Camera, controllare e smistare la valanga di schede bianche di questi passati tre giorni. La seconda carica dello Stato, ha il giusto profilo e rappresenterebbe una più che degna soluzione all’intricata situazione. In più, è un giusto compromesso date le circostanze che vedono il centrodestra richiedere il diritto di proporre un nome in questa tornata.

La Casellati è di Forza Italia, ma non sembra essere un nome così divisivo come Marcello Pera, Letizia Moratti e Carlo Nordio. Personalità proposte nella conferenza stampa del trio Salvini – Meloni – Tajani. Ricordiamo che i 5Stelle hanno appoggiato la Casellati in occasione della stessa carica che adesso ricopre. Insomma, appellarsi al suo nome potrebbe essere la soluzione alla confusione di oggi. Stando alla realtà, non esiste (o non è stata ancora presentata) una figura capace di accontentare gli umori del Parlamento.

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