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Poesia: Sulle orme di Diego

Luciano Goglia 31/10/2018
Updated 2018/10/31 at 10:13 AM
2 Minuti per la lettura

In una torrida estate di tanti anni fa
un campione argentino arrivava in città.
Il suo nome era Diego, detto “El Pibe de Oro”,
acclamato da tutti in un unico coro.
Fa sognare i tifosi, il San Paolo è una festa.
Maradona è leggenda, è un emblema che resta.
Vederlo giocare è un piacere per gli occhi.
Ogni tiro, passaggio o pallone che tocchi
è poesia in movimento, quasi un gesto divino
per chi incanta la folla col suo piede mancino.
Dribbla e salta avversari con estrema finezza,
testimoni di estro e infinita grandezza
che ne fanno qualcosa a cui quasi non credi
mentre indossa una maglia, la sua numero 10.
informareonline-armando-maradonaUna maglia scolpita nella storia e nel tempo
che racchiude l’essenza del suo enorme talento.
Valoroso guerriero di un cammino perfetto
che ha donato alla squadra il suo primo scudetto.
I tifosi in delirio, la città al suo cospetto.
Non è più solo un sogno chiuso dentro un cassetto.
Lì nel cuore di tutti lascia un segno profondo
quando al primo trionfo si sussegue il secondo.
Successi in Italia e poi anche in Europa.
Era tutto possibile per quella rosa
grazie ad un uomo che ha fatto la storia
portando il suo Napoli verso la gloria.
Ottenendo il rispetto e la stima di tutti
lottando sul campo per novanta minuti.
Per sempre fedele all’azzurro del mare
e ad un luogo che tanto ha imparato ad amare,
in cui vede riflessi la sua cara terra,
le origini e il popolo che rappresenta.
Per strada, nei vicoli ed anche sui muri
sarà vivo in eterno il ricordo di lui.
Definirlo argentino, oramai, è riduttivo.
Diego è napoletano, come un figlio adottivo.

 

di Luciano Goglia

Tratto da Informare n° 187 Novembre 2018

 

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