Si è svolta domenica 6 giugno in Piazza Vanvitelli a Caserta, la prima manifestazione nazionale di Jujitsu, grazie all’impegno dell’Unione Sportiva ACLI, in sinergia con il CONI, la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile e l’amministrazione comunale di Caserta.
Ad accogliere gli atleti e gli spettatori, la neopresidente regionale dell’US ACLI della Campania Francesca Dattilo, che si è detta fiduciosa per una ripartenza ormai necessaria, soprattutto per quei quartieri dove già di norma è più difficile portare lo sport. «La gente ha voglia di normalità, e noi, con i protocolli anti COVID che abbiamo preparato e sottoposto al CONI, siamo pronti a superare lo scoglio della pandemia» ha detto Alessandro Pepe, delegato nazionale dell’US ACLI.
Durante la manifestazione gli allievi delle scuole campane hanno sfidato gli atleti di Latina, Roma, Grosseto, Brescia e Bergamo, dando vita ad una dimostrazione sportiva eccitante, dove i curiosi osservatori hanno potuto avere un assaggio della disciplina del Jujitsu nelle sue varie forme. Esaltanti le prove agonistiche, dove ragazzi, ragazze e adulti di tutte le età hanno combattuto alacremente, ma sempre con rispetto dell’avversario, come la disciplina insegna.
Ma non solo. I Maestri partecipanti hanno potuto chiudere delle “situazioni in sospeso” che si protraevano da prima dell’inizio della pandemia: la consegna dei Diplomi di Dan agli allievi e dei Tesserini Arbitraggio. Con loro siamo riusciti ad approfondire i valori e le caratteristiche del Jujitsu.
Antonio Pitocchelli, Maestro di Sant’Arpino, ci ha spiegato come nel suo gruppo si tenti di mettere a confronto tre realtà del jujitsu: tradizionale, agonistico e moderno. In merito alla disciplina tradizionale Francesco Pariselli, Maestro di Rocca d’Evandro, ha spiegato che tra i 170 stili millenari, con la sua scuola si occupa di trasmettere il Gōjū-ryū, della Durezza (Gō) e della Cedevolezza (Jū). «Siamo orgoglio di tenere in vita quest’arte che era la tecnica di combattimento dei samurai degli shogun giapponesi».
Antonio Carleo, Maestro di Salerno, è stato tra gli ideatori della formula agonistica di questo sport, scrivendo anche il regolamento. «Sono circa 30 anni che disputiamo gare, ma solo ora sta cominciando a prendere piede anche a livello internazionale».
Ed infatti a questo proposito abbiamo sentito alcuni atleti, giovanissimi, che sono già campioni di rilievo; Luigi Marrandino, di Cesa, ha 16 anni ed è campione regionale e nazionale; Carmine Mennillo, di Cardito, ha 17 anni ed è stato campione mondiale nel 2014. «Questo sport mi piace perché ti insegna la disciplina. Ho imparato ad agire con la mente e non con l’istinto, e ciò influisce molto sulla mia vita sociale – dice Carmine». Mentre Luigi ci tiene a precisare quanto quest’arte marziale abbia cambiato la sua vita, aiutandolo a superare momenti difficili, quando nessuno lo appoggiava.
Ed ecco che la US ACLI con questo evento vuole mandare un messaggio forte per ricordare che gli enti di promozione sportiva di non si sono mai fermati, nemmeno davanti alle ombre della pandemia. Gli EPS sono rimasti sempre attivi, soprattutto nei quartieri e nelle zone più degradate, dove c’è bisogno di inclusione. «Siamo abituati a non lasciare nessuno indietro – tuona Francesca Dattilo – e sappiamo che questa crisi ha portato i presidenti ad affrontare problemi economici e sociali».
Dunque ci auguriamo che da questo momento si possa ripartire serenamente. Dobbiamo tornare a credere di poter fare attività sportiva, con i protocolli adeguati, ma senza paura. Ne abbiamo bisogno tutti, dai più piccoli ai più anziani. VIVA LO SPORT!
di Francesco Cimmino
N° 219 – LUGLIO 2021