L’anno scorso il decreto-legge n. 121, convertito poi nella legge n. 156/2021, ha regolamentato le modalità per allestire i cosiddetti stalli rosa, ossia gli spazi riservati alla sosta dei veicoli al servizio delle donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino di età non superiore a due anni, muniti di apposito permesso. L’ultimo tassello normativo, riguardante la segnaletica dei parcheggi rosa, lasciata finora alla ‘libera interpretazione’ dei vari Comuni, è arrivato con il decreto 7 aprile 2022 del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).
Gli stalli rosa: chi può beneficiarne
“Gli stalli rosa costituiscono segnale grosso di civiltà e di sostegno per le donne in attesa, mamme di bambini appena nati con passeggini e borse che svolgono le attività quotidiane. Sapete cosa vuol dire scendere da un’auto con un bimbo piccolo ed andare a fare la spesa soprattutto se il parcheggio è lontano? In questi momenti di difficoltà le donne non devono essere lasciate sole.” Lo ha affermato l’Avv. Edna Borrata, con cui facciamo il punto sulla disciplina in tema di stalli rosa.
Chiariamo, in primo luogo, chi può beneficiare degli stalli rosa. “Per parcheggiare negli stalli rosa non basta essere in stato di gravidanza o avere un figlio con meno di due anni. L’agevolazione spetta solo se si è muniti di un’apposita autorizzazione, definita permesso rosa, che va richiesta al proprio Comune, secondo le modalità stabilite dal Comune stesso.” Attenzione ad infrangere le regole: “Chi usufruisce degli stalli rosa senza autorizzazione, o ne fa un uso improprio, è soggetto al pagamento di una multa da 87 a 344 euro. Invece chi, pur avendone diritto, utilizza i parcheggi rosa senza osservare le condizioni e i limiti indicati nel permesso è soggetto al pagamento di una multa da 42 a 173 euro.”
Il punto critico: la discrezionalità dei Comuni
Si riscontra, tuttavia, una criticità. Come spiega l’Avv. Borrata, “I Comuni non sono obbligati ad adottare gli stalli rosa. Secondo il codice della strada, i comuni possono, non ‘devono’, con ordinanza del sindaco, riservare limitati spazi alla sosta dei veicoli al servizio delle donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino di età non superiore a due anni, muniti di permesso rosa.”
Le amministrazioni sono, però, incentivate ad introdurre stalli rosa: “La legge n. 178/2020 ha previsto contributi a favore dei Comuni che allestiscono spazi di sosta per donne incinte e persone con figli sotto i due anni, le cui modalità di erogazione sono contenute nel già citato decreto 7 aprile 2022. L’ammontare del contributo viaria in base ad alcuni parametri, come il numero di stalli allestiti, la popolazione residente, la gratuità o meno del parcheggio. Dal 22 luglio, i Comuni possono presentare domanda per accedere ai contributi attraverso la piattaforma online https://contributostallirosa.consap.it/”.
La segnaletica verticale e orizzontale
L’allegato 1 del decreto detta indicazioni preliminari sulla segnaletica verticale e orizzontale in attesa della necessaria modifica del regolamento d’attuazione del Codice della Strada. “Le due condizioni legittimanti utilizzo dello stallo rosa sono indicate con il pittogramma della donna in stato di gravidanza e della carrozzina per bambini,” spiega l’Avv. Borrata. Ha poi aggiunto: “La striscia di delimitazione dello stallo rosa, così come quella di tutti gli altri stalli riservati a determinate categorie dev’essere sempre di colore giallo e non può essere di colore rosa.”