Rifiuti in Campania, la verità su un problema irrisolvibile

Tommaso Morlando 28/08/2017
Updated 2017/08/28 at 7:25 PM
6 Minuti per la lettura

Il disastro di una programmazione sbagliata sui rifiuti in Campania è iniziato nel 2000 con una scelta stupida e ideologica di chiudere le discariche senza avere un alternativa. Passando da Rastrelli, ed in modo scellerato ha proseguito Bassolino e i commissari di governo. La vera emergenza è economica… è stato risolto il problema disoccupazione inserendo oltre 2000 persone inutili ed inutilizzate nei consorzi che incidono in modo insostenibile sui costi In merito c’è stata una spartizione scientifica tra destra e sinistra… ecco perché c’è trasversalità e silenzio in tal senso. Credete che passare il tutto alle province dopo i fallimenti dei consorzi sia logico? Serve unicamente a spalmare i debiti dei consorzi.

Le responsabilità delle scelte Bassoliniane ricadono su tutta la maggioranza che lo sosteneva, nessuno escluso, alcuni legalisti… vere facce di bronzo, avessero almeno la dignità di stare zitti.

Tutti a colpire Bertolaso, che certamente non è un mago, ma è un operativo e sa fare il suo lavoro, ma gli riesce possibile anche  attraverso poteri speciali, compreso quello economico, diversamente non riuscirebbe a sopperire alle mancanze e alle incapacità dirigenziali, oltre che politiche di una regione diventata ridicola.

Terzigno… chi ha seguito Anno Zero ha compreso che è stato scaricato materiale illegale su ORDINE della regione… in questi casi è disastro ambientale… come mai nessuno chiede un apertura d’inchiesta per colpire lo scellerato che ha dato l’ordine ?

Taverna del Re – Giugliano in Campania

Le ecoballe (monnezza-triturata) sono la risultanza di scelte scellerate fatte dalla regione Campania e dai commissari di Governo,  con l’accordo e la disponibilità dei sindaci locali. Alla fine è stata una grande beffa fatta dall’Impregilo.

Dovevano essere balle provenienti da una raccolta differenziata e di conseguenza ottimo “combustibile” per gli inceneritori… a tal punto che riuscirono ad avere anche dei soldi dalle banche dando come garanzia questo “combustibile”. Alle imprese del Nord tutto è possibile, visto che di fronte si ritrovano politici cialtroni che svendono per il proprio tornaconto personale  anche i loro cari.

Ecoballe a Taverna del Re

Oggi quelle ecoballe sono ancora li, si dovranno spendere oltre milioni senza che si trovi una soluzione ma se vengono incendiate sprigionano diossina… in tutto questo si continuano a pagare i fitti dei suoli, su cui sono depositate, ai “privati”.

Uno dei sindaci responsabili di tale scelta scellerata è un tale Enrico Fabozzi di Villa Literno PD (in cambio della disponibilità ad ospitare le balle-monnezza, il suo comune ebbe molti ristori dalla regione e dal suo amico Bassolino), nominato ultimamente anche presidente della commissione regionale di merito. Oggi Fabozzi propone un inceneritore da costruire in loco per bruciare queste ecoballe… oppure inertizzarle a costi elevatissimi… (affarismo allo stato puro) ma si continua a ciarlare e i cittadini dei comuni limitrofi, particolarmente di Castel Volturno continuano a subire i danni per questa presenza altamente inquinante e puzzolente.

Taverna del Re, dove è stato scaricato di tutto e di più, è stata chiusa e tale doveva restare. Per emergenza in questo momento la stanno usando come sito di trasferenza, significa che i rifiuti restano in loco per poco tempo e poi devono essere portati ai tritovagliatori.

Non possono rimanere in loco oltre un breve periodo, altrimenti diventano rifiuti stabilizzati, non è necessario che siano coperti , basta una piazzola di cemento impermeabile e delle griglie di raccolta per il percolato… oltre a dei sifoni per nebulizzare prodotti antiodore. Ma sempre se ci sono i soldi . Infine, tutto ciò è possibile unicamente con l’accordo del sindaco di Giugliano altrimenti non sarebbe stato possibile.

Altra cosa è la SERIT, su cui sono stati stanziati i fondi per la bonifica, ed ecco perché oggi il sindaco di Giugliano tace. Speriamo solo che la bonifica abbia inizio quanto prima e su tale intervento ci sia un attento controllo dei cittadini e delle associazioni, parliamo di 45 milioni di euro.

Da ciò che è successo a Taverna del Re, che in realtà non rappresenta nessun dramma,  emerge la non credibilità di questo presidente del consiglio e delle varie amministrazioni che non hanno il coraggio di dire con chiarezza alla popolazione cosa devono realizzare realmente e i tempi tecnici occorrenti. Accertato  che anche di fronte ad atti scritti e sottoscritti vengono meno è normale che i cittadini non hanno più fiducia nelle istituzioni e alla fine lasciano le forze dell’ordine da sole a difendere l’indifendibile.

di Tommaso Morlando

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