Drone Warfare: la nuova frontiera della guerra

Giovanni Basile 05/05/2023
Updated 2023/05/05 at 6:52 PM
5 Minuti per la lettura

L’attentato al Cremlino nella notte del 2 Maggio dimostra che i droni nella guerra in Ucraina sono i “nuovi soldati”. Un terreno di sperimentazioni dove nessuno vuole farsi da parte.

I droni nella guerra in Ucraina

Sin dall’inizio del conflitto russo-ucraino, l’utilizzo di veicoli teleguidati è stato un fattore decisivo per entrambe le fazioni. È dal 2014, gli anni della lotta internazionale al terrorismo, che i droni vengono usati per eliminare obiettivi umani, ma mai fino ad ora sono dispiegati in modo così massiccio.

Come si spiega il successo dei veicoli senza pilota? Innanzitutto nelle guerre pesano diversi fattori, da economici a quelli sociali, come ad esempio il morale delle truppe. Se si ammortizza il numero di morti con dei droni questo è un bene per gli eserciti. Gli Stati Uniti d’America, ad esempio, sono la forza militare che usa i droni per le sue operazioni nel 2014.

I God of war dei droni da combattimento

Un pilota di un jet caccia costa denaro e tempo d’addestramento, mentre un drone non ha bisogno di questo. Tra le aziende leader del settore troviamo:

  1. China Aerospace Science and Technology Corporation (Cina)
  2. General Atomics (Stati Uniti)
  3. Israel Aerospace Industries (Israele)
  4. Leonardo S.p.A. (Italia)
  5. Northrop Grumman (Stati Uniti)
  6. Turkish Aerospace Industries (Turchia)

I droni nella guerra in Ucraina da chi sono forniti? I cinesi non si espongono sugli aiuti ai russi, sicura invece è la fornitura occidentale agli ucraini.

I droni Bayraktar

I droni Bayraktar sono utilizzati nella guerra in Ucraina. Di fabbricazione turca della Bayraktar Technologies, mettono in difficoltà le forze di Mosca, soprattutto i loro carri armati, lenti e facilmente individuabili. Gli aiuti turchi risultano una manna dal cielo per le forze ucraine a corto di uomini e munizioni, che li celebrano con slogan e persino canzoni militari. Non manca però la risposta russa con gli Orlan-10 e gli iraniani Shahed-136, che creano non pochi danni alla fanteria ucraina, e soprattutto alla popolazione civile.

Drone wars, pericoli per l’umanità

Senza pilota, controllati da remoto, i droni posso essere un serio problema per la sicurezza del genere umano.

Se da un lato riducono le perdite umane dei soldati, il loro scopo è sempre quello di uccidere, dunque la “proporzione” non è valida. Inoltre, possono essere equipaggiati di ogni bomba ed armamento, comprese testate nucleari. Pilotare un drone da guerra non è di certo come far volare un aquilone, ma è molto più semplice che far volare un jet caccia.

L’attentato alla vita di Putin che vede 2 droni schiantarsi contro il Cremlino la notte del 2 maggio, aldilà degli organizzatori (potrebbe essere anche una false flag russa), dimostra come i droni possano essere schierati in modo efficace e relativamente insospettabile in ogni parte del mondo.

Il grande pericolo dei veicoli senza pilota è che possono essere usati in ambito militare legati alle AI, creando un effetto “Terminator”. L’esercito USA e quello cinese confermano di lavorare a combattimenti aerei a Mach 11 con simulazioni di intelligenze artificiale.

Non solo strumenti di morte

I droni non sono necessariamente strumenti di morte e distruzione, gli automatismi sono un desiderio ancestrale dell’essere umano, pensiamo al curioso esperimento dell’anatra meccanica di Jacques de Vaucanson nel 1751.

Il loro impegno può essere usato sia per scopi pacifici come ispezioni termografiche, calcoli, ricognizioni GPS, controllo degli incendi che per usi letali e militari. Come nel caso delle AI, non sono gli strumenti ad essere “cattivi”, sono semplicemente strumenti, è la mano dell’uomo che comanda e distrugge i suoi simili.

Più che un controllo della tecnologia è d’uopo un controllo verso il nostro animo, spesso malvagio di natura. Un controllo difficile, ma necessario se vogliamo sopravvivere in questo mondo davvero troppo piccolo.

Ph. Sean Gallup / Getty Images

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