Riportiamo quanto pubblicato attraverso i canali social dell’Associazione “tutela allevamento bufala mediterranea”. Associazione che si è fatta da subito garante della battaglia contro la brucellosi delle bufale che ha visto colpire la filiera. Il post pubblicato dall”associazione sul proprio profilo Facebook difende la categoria degli allevatori dall’ennesimo attacco ricevuto.
L’associazione ha affermato: “Il direttore dell’istituto zooprofilattico di Portici Antonio Limone ha dichiarato il falso in commissione al Senato sul vaccino RB51. Fra le tante bugie dette, questa è di enorme gravità : “Ricordiamo inoltre, che proprio in questi territori. Negli anni passati è stato praticato il vaccino RB51 quale strumento di controllo della Brucellosi bufalina. Il protocollo vaccinale utilizzato in regione Campania durante le due campagne previste dal DRG n.1788/2003 e DRG 2038/2007 si è rivelato inefficace”.
Anche perché le scelte poi prese dalla commissione e dal Ministero della salute si sono basate su questa bugia, basta vedere la relazione finale della commissione. Come mai la commissione non chiama anche chi quel piano vaccinale lo realizzò, il dottor Vincenzo Caporale, un vero mistero che fa preoccupare tutti. Un piano basato su delle bugie, dette da un dirigente che ha distrutto la fiducia di un intero comparto verso le istituzioni”.
Brucellosi delle bufale: “manca trasparenza nella comunicazione dei dati”
L’Associazione all’interno del comunicato stampa pubblicato sui social ha sostenuto la propria tesi in merito alla manipolazione dei dati inerenti ai casi di brucellosi. Affermando: “L’informazione sull’andamento delle azioni dell’Autorità competente è stata sempre caratterizzata da assenza di trasparenza, perfino nei confronti degli operatori in relazione ai propri stabilimenti. I dati disponibili sono sempre stati scarsi e contraddittori. Due esempi paradigmatici sono: Le discrepanze tra i dati riportati nei grafici precedenti, tratti da documenti trasmessi dall’ASL di Caserta su ordine della Magistratura e quelli riportati nella nota 23 luglio 2019 n. 2019.0463699 dall’ Unità Operativa Dirigenziale Prevenzione e Sanità Pubblica Veterinaria della Regione Campania in cui si legge: « L’ andamento delle due malattie dal 2012 al 2018 è stato il seguente: Tubercolosi – aumento della prevalenza dall’ 1,24% al 7,30% e dell’incidenza dall’1,24 al 3,45%;
Brucellosi – prevalenza dell’8% invariata e aumento dell’incidenza dal5% al 6%»
Il persistente diniego a comunicare, perfino nell’ambito di indagini dell’Autorità giudiziaria, il numero di stabilimenti dichiarati infetti in cui è stata confermata la presenza di almeno un caso confermato”.