“VIOLENCE AGAINST WOMEN AND GIRLS”
Si è parlato di un argomento, ovviamente triste, ma assolutamente attualissimo, essendo appena trascorsa la giornata del 25 Novembre, ovvero la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Sappiamo che detta ricorrenza è stata istituita partendo dall’assunto che la violenza contro le donne sia una violazione dei diritti umani. Tale violazione è una conseguenza della discriminazione contro le donne, dal punto di vista legale e pratico, e delle persistenti disuguaglianze tra uomo e donna.
La violenza contro le donne influisce negativamente e rappresenta un grave ostacolo nell’ottenimento di obiettivi cruciali quali l’eliminazione della povertà, la lotta all’HIV/AIDS e il rafforzamento della pace e della sicurezza.
Tuttavia la sostanziale carenza di risorse da destinarsi ad iniziative per l’eliminazione della violenza contro le donne e le ragazze in tutto il mondo contribuisce (fra altre problematiche) a far sì che questo fenomeno persista. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che comprendono un obiettivo specifico per porre fine alla violenza contro le donne e le ragazze, offrono grandi possibilità, ma necessitano di finanziamenti adeguati per apportare cambiamenti reali e significativi nella vita delle donne e delle ragazze.
«Ma – dice la giornalista Laura Ferrante – non bisogna parlare di questo problematica solo in questo particolare periodo dell’anno “La Violenza” è un seme che deve essere estirpato dal cuore dell’uomo in ogni momento della nostra vita, si deve iniziare con una buona educazione al problema a partire dalla famiglia, per seguire nella scuola e nella società. Le donne non possono più essere discriminate e vittime di violenze in un mondo, ormai così evoluto e globalizzato. Non è pensabile che un uomo arrivi ad ammazzare la propria moglie perché abituato ad un concetto di matriarcato che vedeva l’uomo al ‘Centro del mondo’; le donne, oggi, come oggi hanno dato prova di essere ben educate, ben istruite e molte volte superiori agli uomini, sia per la preparazione, che per l’intelligenza, in fondo non è colpa delle donne se realmente “SIAMO AVANTI”, è piuttosto colpa di alcuni uomini se sono rimasti attaccati alle gonne della propria madre, se non hanno saputo staccare il cordone ombelicale e spiccare il volo nel mondo. A volte è proprio la loro debolezza a renderli carnefici di quelle persone (le donne) che fisicamente sono più deboli, ben sapendo che solo fisicamente possono soccombere alle angherie di alcuni uomini, diciamo pure dei veri BRUTI».
Ovviamente la casistica è molto varia e molto complessa, ed io in questa sede non desidero entrare nel merito specifico, posso solo dire che il dibattito nel corso di Letteratitudini è stato molto vivace ed interessante.
Desidero ringraziare anche in questa sede tutti coloro che hanno partecipato alla serata, dando lustro all’incontro: in primis il sindaco del Comune di Cancello ed Arnone, avv. Raffaele Ambrosca, la giornalista Laura Ferrante con il suo accompagnatore Gianni, il professore Raffaele Raimondo e la gentile consorte Lella Coppola, Tania Parente, Lucia Petrella, Felicetta Montella, Giovanna Capozzi, Italia Iovine, Marinella Viola.
Un ringraziamento a parte va all’Artista Annamaria Zoppi ed al gentilissimo consorte che hanno reso molto più bello il nostro “salotto letterario” con alcuni bellissimi dipinti tra cui: “Sogni infranti” – “Eppure ti amavo”- “L’assurità di un perché” – “Il dolore”.
Dipinti assolutamente meravigliosi che, naturalmente, parlano di donne e di violenze, perché in questa occasione l’Arte è intesa come mezzo di comunicazione, come voce del popolo, come strumento che permette di gridare contro uno dei mali del nostro secolo, un male che non può essere curato assumendo dei farmaci o affrontando cicli di chemioterapia, si tratta invece di un male difficile da prevenire: il Femminicidio, un crimine tragico che matura in ambito familiare o all’interno di relazioni sentimentali poco stabili.
La sensibilità dell’artista ha condotto alla realizzazione di opere d’arte e performance adatte a rendere la società contemporanea partecipe di ciò che accade a tutte quelle vittime che vengono private della propria vita nei casi più estremi, l’artista vuole rendere giustizia a tutte quelle donne che vengono maltrattate dalla prepotenza di certi esseri umani vigliacchi che si definiscono uomini, vuole essere la voce, che ancora è troppo debole, che deve mettere la parola fine a questo male.
Grazie amici, grazie a tutti con tutto il cuore per la vostra presenza, appuntamento a Dicembre!
di Matilde Maisto