Music for Change 14th Award vede la partecipazione di Zärat, musicisti e cantautore napoletano, finalista di questo concorso. Musica contro le mafie è una associazione della rete di Libera (associazioni, nomi e numeri contro le mafie) che da anni, attraverso la musica e i musicisti, porta avanti un impegno non solo “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta.
Di Marco Abete, in arte Zärat, ne avevamo già parlato in questo articolo. Nel frattempo il giovane cantautore napoletano ha fatto strada. Noi lo ricordiamo per il suo primo singolo “Volevo un demone” con l’etichetta Joseba Publishing pubblicato nel 2021. Poi, l’anno dopo, uscirà “Dov’è Casa?“, primo EP del cantautore napoletano. Un album nomade, scritto e registrato in giro per l’Italia da Zärat con i suoi musicisti, coadiuvati da Gianni Testa e Giampaolo Pasquile. Quest’anno è finalista di Music for Change 14th Award, promossa da Musica Contro le Mafie.
Music for Change, Musica contro le Mafie: la fase finale con Zärat
La fase finale si apre con Sound BoCS, la residenza artistica nei BoCS Art, il distretto creativo di Music for Change immerso nel verde, a pochi passi della centro storico di Cosenza: una vera e propria music farm dove i finalisti, dal 3 al 14 ottobre, hanno composto e prodotto un proprio brano, preparandosi quindi alla finale e lavorando gomito a gomito con esperti e ospiti di prim’ordine del mondo della musica che in quei giorni interverranno animando la residenza con una serie di eventi.
In questo contesto creativo i finalisti hanno costruito il proprio brano sui temi che caratterizzano Music for Change: Resistenze e Democrazia, Ambiente ed Ecologia, Cittadinanza Digitale (e Derive), Parità di Genere e Diritti Lgbtq+, Lavoro e Dignità, Migrazione e Popoli, Disuguaglianze e Marginalità Sociale, Rigenerazione e Futuro. Abbiamo parlato con Zärat di questa esperienza e lui ci ha scritto un vero e proprio diario. Andiamo a leggerlo.

Zärat a Music for Change: il suo diario
Sono Marco Abete, in arte Zärat, e ho partecipato a Music For Change, premio musicale che vuole usare la musica come strumento di cambiamento per il sociale e politico. Ad ogni artista viene assegnato un tema su cui dovrà scrivere un brano. Il mio è stato: Parità di Genere e Diritti LGBTQ+.
[4/10/23 – Notte]
Altra aria, nuova casa per due settimane, persone vere, amori e matrimoni, pizza sul muretto, chiusura ma voglia di aprirsi. Ci sono occhi sbarrati dal passato, ma coraggio e determinazione nel salutarlo, bisogno di qui ed ora, di presenza. Siamo tutti attori di questo palco che è il presente. Allora che lo spettacolo abbia inizio.
INCONTRI E WORKSHOP
Ogni giorno abbiamo conosciuto una o più figure inerente al mondo della musica diverse. Illuminante Giuseppe Anastasi nella spiegazione delle dinamiche discografiche e portandoci concretamente una visione old school ma evergreen dell’autorato. Così come gli incontri con Believe e Michele Monina. Un momento di discussione interessante si è verificato durante una chiacchierata informale con Tina Montinaro (moglie dell’ex capo scorta di Falcone rimasto tragicamente ucciso).
[6/10/23 – Notte]
Oggi scossa di tensione con due poliziotti presenti con la Montinaro. A quanto pare neghiamo l’evidenza e mi riferisco a quello che è successo a Bologna di recente, ovvero gli abusi di potere sulla folla manifestante. Violenza è la parola chiave. Uno dei due ha lasciato la stanza quando l’altro ha ammesso che talvolta la polizia sfocia nell’abuso. Post-premessa: avevo semplicemente chiesto cosa ne pensasse la Montinaro di quanto fosse successo alla manifestazione. Adoro.
LE SFIDE
Durante il percorso di Music For Change arriva un momento in cui a quattro degli otto artisti partecipanti viene comunicato di essere in sfida con un artista esterno alla competizione. Di fronte una giuria esterna ci si esibisce con il brano scritto sulla tematica assegnata dalla commissione. Nel mio caso (Tematica: Parità di Genere e Diritti LGBTQ) ho affrontato LaNobile e ho vinto potendo continuare l’esperienza di vivere il resto del percorso artistico e lavorativo all’interno del format e della struttura.

LAVORO NEI BOCS E IN STUDIO
Durante le due settimane abbiamo lavorato e vissuto ognuno all’interno di un’abitazione (i Bocs) della residenza artistica, supportati dai propri conductor e da autori e addetti ai lavori che giravano tra le bocs per consigli e aiuti pratici per la realizzazione del brano. Personalmente ho messo in pratica i suggerimenti del violoncellista Stefano Amato e del produttore Taketo Gohara, seguiti dal recording coach Rosario Canale, e del supporto emotivo e umano di Olivia XX e Maurizio Dinastia.
[10/10/23 – Notte]
E ti idealizzo
Adesso che sei il passato
Ci siamo trattati
Come un giocattolo che ti ha stancato
LE ISOLE
I ragazzi de Le Isole (Nicoletta Mazzei, Ludovica Grisolia, Paola Sasso e Michelangelo Carotenuto) sono arrivati Mercoledì 11 in fretta e furia da Napoli. Sono fortunato ad avere degli amici e musicisti come loro in quanto mi permettono di poter esprimere quel lato compositore di musiche orchestrali, sia in live che in prova, di avere delle basi solide su cui posso poggiare. Per MFC abbiamo messo su una performance teatrale, weird, in un clima di divertimento e forte preparazione live nel pomeriggio precedente la finale.

PREMIO TENCO E FINALE LIVE
Il giorno del mio Tenco ho passato le ore del mio riscaldamento vocale a pensare e ricordare tutte quelle persone, momenti e intuizioni che mi hanno portato a scrivere i miei due brani che da lì a poco avrei presentato. Una performance a cuore aperto, spalmato ai piedi della platea fidandomi del fatto che nessuno lo avrebbe calpestato. Il giorno della finale, io e Le Isole carichi e pronti. Ma viene meno la voce.
LE EMOZIONI E LE RELAZIONI, CONSIDERAZIONI PERSONALI
Lì alla residenza artistica si crea una vera e propria comunità con tutte le persone che gravitano attorno all’evento. Un collettivo di gente improbabile, una ventina (che sfiora talvolta i trenta) di persone e personalità perlopiù artistiche che condividono per due settimane un’esperienza di totale immersione nella musica, ognuna col proprio mare di emozioni, lavoro, gioco e solidarietà. Tornato a Napoli mi ha preso un senso di vuoto e mancanza per quello che ho trascorso e di tutte le storie e le vite di chi ho incontrato. Porterò quest’esperienza nel cuore poiché mi ha fatto mettere in discussione e umanamente cambiato.
[8/10/23 – Pomeriggio]
Apri una stanza dimenticata
Tra l’aorta e le costole
Entri e sono qui a vedere
Come prendi il largo dentro
I miei neuroni sono testimoni
Dell’effetto che mi fai
Del dolore che dimenticai