Il mondo della musica piange la scomparsa di Bobbi Kelly Ercoline, la ragazza immortalata sulla celebre copertina del Festival di Woodstock del 1969 dal fotografo Burk Uzzle.
Bobbi, che all’epoca aveva solo 20 anni, è diventata un’icona della cultura popolare degli anni ’60, del mondo Hippie e del pacifismo e ha rappresentato la libertà di espressione che ha caratterizzato quella generazione.
Il Festival di Woodstock
Il Festival di Woodstock, 1969, è stato tra gli eventi musicali importanti della storia, se non il più importante. Un evento simbolo che va ben oltre i canoni della musica, ma anche della rivoluzione culturale che ha caratterizzato gli anni ’60.
Oltre 400.000 persone si sono riunite in modo quasi spontaneo nella cittadina di Bethel, nello stato di New York, per tre giorni di musica e celebrazione della libertà e dell’amore. L’evento ha visto esibirsi artisti leggendari della musica rock come Jimi Hendrix, Janis Joplin, Joe Cocker, Santana e molti altri.
La controcultura
Il grande successo del festival non viene solo per il suo aspetto musicale. Era un’espressione della controcultura degli anni ’60, una generazione che cercava di ribellarsi contro l’establishment, la guerra del Vietnam e le ingiustizie sociali. La gioventù di quei tempi voleva un mondo diverso, più giusto, più libero e più pacifico, la musica, l’amore, l’uso di droghe era modi per fuggire alla tirannia di un modo che non capiva le esigenze dei giovani.
Forse non tutti conosceranno Bobbi Ercoline, che inconsapevolmente divenne simbolo dell’amore e della pace in quella foto spontanea scattata da Burk Uzzle e diventata copertina del vinile “Woodstock: Music From the Original Soundtrack and More“, un simbolo dell’amore che vince in un mondo di contrasti e divisioni come quello del 1960.
Abbiamo bisogno di un mondo di pace
Sono passati più di 50 anni dall’evento musicale, purtroppo molte delle sfide affrontate dalla gioventù di Woodstock sono ancora presenti. La pandemia globale ha causato incertezza e paura, l’odio razziale, le disuguaglianze di genere sono ancora troppo presenti e le questioni ambientali e sociali sono sempre più pressanti.
I social network ci hanno reso più uniti, è vero. Ma la disinformazione, le disuguaglianze economiche globali non sono state risolte. Inoltre il conflitto Russo – Ucraino ha riacceso l’oscura fiamma della guerra atomica che sembrava essersi affievolita alla fine della guerra fredda. Il mondo non è mai stato così vicino ad uno scontro nucleare.
L’insegnamento di Bobbi Ercoline
Come nel 1969, la musica è ancora fonte di coraggio e di ispirazione per chi vuole cambiare il mondo.
Artisti come Billie Eilish, Lizzo e Lil Nas X stanno portando avanti il messaggio di Woodstock, cercando di promuovere l’uguaglianza, la giustizia di genere e la pace attraverso la loro arte.
La scomparsa di Bobbi Ercoline ci ricorda l’importanza di preservare lo spirito di Woodstock. Bobbi non era solo una persona, ma un simbolo, un simbolo di una generazione che lottava per cambiare un mondo di mutamenti e di ingiustizie, ma che lo faceva con la musica ma soprattutto con amore.

Movimenti come Fridays for Future, Greenpeace ed associazioni come Amnesty, lottano con proteste pacifiche per dimostrare che i giovani oggi come ieri soffrono, e che è giusto continuare a lottare per un mondo migliore e più giusto, attraverso l’arte, la musica e l’azione politica. Solo con l’amore, l’arte e la cultura potremo onorare la memoria di Bobbi, e tutti i giovani e gli artisti che hanno partecipato al Festival di Woodstock, e continuare a promuovere il loro messaggio di umanità.
Oggi più di ieri abbiamo bisogno di musica in un mondo di incertezze. Peace and Love!