Visita di Giorgia Meloni in Libia: siglati accordi su energia e migrazione

Redazione Informare 29/01/2023
Updated 2023/01/29 at 6:38 PM
7 Minuti per la lettura

Il soggiorno in Libia del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accompagnata dai ministri Tajani e Piantedosi, ha rinsaldato i rapporti fra Italia e Libia ed ha orientato il dialogo aperto fra le due potenze sui temi di migrazione irregolare ed energia.

Le parole del Primo Ministro del Governo di Unità Nazionale Libico

Ad aprire la relazione alla stampa nella giornata di ieri, sabato 28 febbraio, è stato il Primo Ministro del Governo di Unità Nazionale Libico, Abdel Hamid al-Dabaib che si è così espresso:

«Questa relazione si caratterizza per molti fattori di comunanza tra Libia e Italia. Ciò è segno di una forte amicizia tra i due Paesi. Abbiamo espresso alla Sign.ra Meloni il nostro apprezzamento per gli sforzi diplomatici dell’Italia all’interno dell’Unione Europea, e per gli ampi contatti che essa mantiene con i Paesi vicini alla Libia al fine di sostenere la stabilità del nostro Paese. Questa stabilità porterà alla conclusione della fase di transizione e ad un processo elettorale onesto e trasparente. Oggi abbiamo discusso con l’Italia su temi di interesse comune come il contrasto alla migrazione irregolare, lo sviluppo di cooperazione economica tra i due paesi e le forniture di energia. Siamo soddisfatti delle capacità di entrambe le parti nello sviluppo di questi programmi operativi che saranno di beneficio per il popolo libico ed italiano».

Le parole di Giorgia Meloni in Libia

«Questa visita a Tripoli, non a caso è una delle mie prime visite istituzionali nell’area mediterranea; dimostra che la Libia è una priorità per l’Italia, è una priorità per la stabilità del Mediterraneo, è una priorità per la sicurezza italiana, è una priorità anche per alcune delle grandi sfide che l’Europa affronta in questo tempo, come la crisi energetica. 

La Libia è per noi anche un partner economico assolutamente strategico. Notiamo, e abbiamo entrambi ricordato, come le nostre relazioni commerciali abbiano continuato a consolidarsi, lo testimonia l’aumento del volume di scambi del 180% nel 2021 rispetto all’anno precedente, e questo trend positivo sta continuando anche nel 2022. L’Italia rimane per la Libia il primo partener e il primo cliente.

Sulla migrazione irregolare

Abbiamo parlato e stiamo discutendo di come potenziare gli strumenti per combattere i flussi illegali, e non è un tema che riguarda solamente l’Italia e la Libia, è un tema che deve riguardare l’Unione europea nel suo complesso e la cooperazione europea verso il Nord Africa, perché il modo più strutturale per affrontare il tema delle migrazioni è consentire alle persone di crescere e di prosperare nelle loro Nazioni e questo si fa aiutando quelle Nazioni a crescere a prosperare.

Il contributo dell’Italia alla stabilizzazione della Libia deve portare ad un impatto positivo sul tema dei flussi migratori e del contrasto alle migrazioni irregolari.

Sul tema dell’energia: accordi tra Eni e Noc

L’altra questione fondamentale è quella che riguarda la cooperazione nel campo dell’energia. L’energia rappresenta uno dei contributi più significativi che si possono dare alla stabilizzazione e alla crescita della Libia. Eni è presente in Libia dal 1959.

La firma oggi dell’intesa tra Eni e Noc è un passaggio molto importante, storico nella lunga e proficua collaborazione tra Italia e Libia. L’intesa rilancia una serie di iniziative per diversificare le fonti energetiche, per lavorare sulla sostenibilità delle fonti energetiche. È un’iniziativa fatta soprattutto per garantire energia ai cittadini libici e per garantire maggiori flussi verso l’Europa in un progetto che l’Italia sta con forza portando avanti: fare dell’Italia un Hub di approvvigionamento energetico per l’intera Europa e quindi aiutare l’Europa nelle forniture energetiche in un momento di difficoltà e dare maggiore strategicità al ruolo della nostra Nazione.

La Libia in questo quadro è un partner fondamentale, quindi immagino che questa sia la prima di molte altre iniziative.

Dettagli sui progetti concordati tra Eni e Noc

Il progetto è strategico e vuole aumentare la produzione di gas per rifornire il mercato interno libico, oltre a garantire l’esportazione di volumi in Europa.

Si chiama “Strutture A&E” e non a caso consiste nella realizzazione di due giacimenti a gas, chiamati rispettivamente “Struttura A” e “Struttura E”, situati al largo della Libia.

La produzione di gas inizierà nel 2026 e raggiungerà un plateau di 750 milioni di piedi cubi di gas standard al giorno.

La produzione sarà assicurata attraverso due piattaforme principali collegate agli impianti di trattamento esistenti presso il complesso di Mellitah. Il progetto prevede anche la costruzione di un impianto di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS) a Mellitah, che consentirà una significativa riduzione dell’impronta carbonica complessiva, in linea con la strategia di decarbonizzazione di Eni. L’investimento complessivo è stimato in 8 miliardi di dollari, con un impatto significativo sull’industria e sulla relativa catena di fornitura, fornendo un contributo significativo all’economia libica.

L’accordo prevede una durata quarantennale: serviranno tre anni e mezzo per l’estrazione del gas già scoperto, a quel punto Eni recupererà l’investimento trattenendo per 15 anni il 38% dei volumi estratti. Poi la quota di gas Eni scenderà al 30% per i restanti 25 anni.

Togliendo la quantità di gas importato, la parte restante servirà le centrali libiche.

Un terzo circa del gas trattenuto dall’Eni potrà invece confluire nel gasdotto sottomarino GreenStream, costruito vent’anni fa e di proprietà al 50% tra Eni e Noc, e rimpolpare così l’export.

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