Gennaio 1999, l’ assemblea delle Nazioni Unite, approva alle unanimità la giornata del 25 novembre dedicare alle violenze sulle donna, violenza che lascia a chi le subisce una condanna a vita in chi la subisce, soprattutto perché chi fa del male alle donne ne esce quasi sempre meglio della vittima.
Violenza che nel 90×100 dei casi si consuma tra le mura domestiche. Perciò, il 31 gennaio del 2014, sindaco Michele Griffo, fu istituito a Trentola Ducenta, un presidio contro la violenza sulle donne. Durante la cerimonia di inaugurazione, il sindaco Griffo, disse “Il femminicidio va combattuto e fermato a tutti i costi, ogni donna ha diritto di vivere senza paura, perciò ogni donna, troverà nel nostro presidio il dovuto ascolto e aiuto, soprattutto nella prevenzione”. Oggi il territorio anche se ferito dall’invisibile nemico Covid 19, e comunque necessario l’opera di sensibilizzazione su tutto ciò che ha portato il legislatore all emanazione del decreto n 93, del 14 dicembre 2014, circa un anno dopo, la costituzione del presidio antiviolenza a Trentola Ducenta. Decreto che ha inasprito le pene e concesso il patrocinio gratuito alle donne vittime di violenza.
Ogni anno il bilancio dello Stato, dipartimento per le pari opportunità, delibera una copertura di 7 milioni di euro, destinati ai centri territoriali antiviolenza sulle donne. Pioniera contro agni violenza sulle donne e del reato di stalking, la conterranea Caterina Balivo, ebbi l onore di essere suo ospite, all incontro di presentazione nel marzo 2015,alla sala stampa del comune di Milano. I contratti di lavoro, in particolare l’ultimo Funzioni Centrali, ancora vigente, all art 36 consente permessi retribuiti 90 giorni in tre anni, alle lavoratrici vittime di violenze. Ma in tutto, e importante una seria filiera, dalla famiglia, alla scuola, alla chiesa, per arginare e combattere sul nascere ogni fenomeno, comportamenti di violenza o prepotenza sulle donne. E che il 25 novembre, specialmente allo stato attuale, non passi inosservato.
di Franco Musto