È di questi giorni la notizia che Vice, punto di riferimento per comunicazione e giornalismo, ha chiuso i battenti e dichiarato fallimento. Anche se questa notizia era già nell’aria da un po’ di tempo, la chiusura di Vice è stata presa come un campanello d’allarme per la web information. Oggi come oggi infatti le migliaia di pagine social, soprattutto su Instagram e TikTok, che comunicano notizie in tempo reale e in pochi secondi stanno prendendo il posto degli articoli sul web. Il cambiamento dei mezzi di informazione ha un margine temporale sempre minore, è forse Vice solo la prima di una lunga serie di chiusure?
La storia di Vice
Vice nasce nel 1994 da Shane Smith, Suroosh Alvi e Gavin McInnes a Montreal, in Canada. Inizialmente era una rivista musicale alternativa chiamata Voice of Montreal, ma nel corso degli anni si è espansa in una piattaforma di media globale con presenza online, programmi televisivi e reportage video. Proprio i suoi interessantissimi reportage video e i servizi dissacranti in parti del mondo e della società lontanissimi dallo status quo, hanno portato Vice ad essere una delle testate più in voga nei primi 2000, arrivando a competere addirittura con il NewYork Times. Nel 2013, Vice ha ricevuto un investimento di $ 70 milioni da parte di Rupert Murdoch’s 21st Century Fox, con una valutazione di $ 1,4 miliardi, ma nel 2019 si è vista costretta a chiudere il sito web del suo canale televisivo, Viceland, concentrando la sua attenzione sui contenuti digitali. Anche questo passo non è stato sufficiente per contenere i danni e l’ormai caduta libera dei lettori, che hanno piano piano abbandonato e dimenticato la piattaforma.
L’impatto di Vice sull’informazione web
Uno dei contributi di Vice all’informazione web è stato il suo approccio innovativo al giornalismo e alla narrazione visiva. Vice si è concentrata sulla creazione di storie di impatto che esplorano temi che vanno oltre i grandi titoli, creando una cultura urbana moderna. L’esplorazione dei substrati della cultura urbana, l’informazione libera e senza censura dai territori di guerra, il tutto condito da una regia ed una grafica più giovane e vicina al lettore, hanno portato Vice al vertice. La società è stata una delle prime a sfruttare la potenza di YouTube e dei social media per diffondere i propri contenuti. Ha sviluppato un linguaggio visivo forte e ha abbracciato la sperimentazione narrativa, creando un nuovo modello di informazione online che ha influenzato le generazioni di giornalisti successivi. Vice è stata anche una pietra miliare nella creazione di contenuti su questioni sociali e di genere che fino ad allora erano state trascurate dai media tradizionali.
Il ruolo dei social media nell’informazione
I social hanno cambiato radicalmente il modo in cui vengono diffusi i contenuti e come le persone accedono alle notizie. Hanno diversificato l’offerta di fonti di notizie, creando un universo di microcontenuti che si concentrano su un’ampia gamma di argomenti e su un’ancora più ampia offerta di canali da cui attingere. Questa democratizzazione dell’informazione ha aperto nuove porte al giornalismo, ma ha anche portato a problemi come la moltiplicazione delle fonti e la diffusione di notizie false e fuorvianti.
Ai giornalisti di oggi vengono richieste nuove competenze, come la capacità di scegliere fra fonti affidabili e verificare la veridicità delle notizie. La diffusione di notizie false e fuorvianti ha condotto all’importanza di un nuovo stile di giornalismo, incentrato sulla verifica dei fatti e l’attenta analisi delle informazioni nonché alla creazione di nuove figure dell’informazione come quelle dei Fact Checkers. La frammentazione dei canali di informazione tramite le tantissime pagine e profili di Instagram e tiktok sta portando il pubblico ad un nuovo genere di comunicazione, formata da video cortissimi di Massimo 30 secondi e con informazioni essenziali e dirette. Tutto lascia pensare che per stare ormai al passo, essere presenti su questi social è essenziale per non seguire poi il decorso di Vice.
La caduta dei giganti
Vice ha portato cambiamenti importanti nel mondo dell’informazione web, dimostrando come l’innovazione, l’impegno sociale e la narrazione creativa possano essere coniugati per creare un journalism moderno e influente, ma non è bastato. Oggi, il giornalismo online si trova ad affrontare nuove sfide e opportunità, con i social media che hanno cambiato le regole del gioco, obbligando i giornalisti a trovare nuovi modi per rimanere pertinenti e creare contenuti di qualità. Alla fine, i social rappresentano una minaccia, ma anche una grande opportunità, per il futuro del giornalismo e dell’informazione, sta a noi decidere da che parte stare per non assistere alla caduta di altri giganti.