Per il momento lo studio ha interessato solo le regioni Emilia Romagna, Lazio, Lombardia e Sardegna per una valutazione comparata dello stato trofico tra la Direttiva Quadro Acque e la Direttiva Nitrati, in funzione del rischio associato a pressioni significative e impatti (arricchimento di nutrienti da agricoltura) ma è probabile che a breve possa riguardare anche lo stato di fiumi e laghi della Campania.
La Direttiva
La Direttiva Quadro sulle Acque (Direttiva 2000/60/CEE, DQA) propone un approccio più “globale” volto a prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativo, migliorando lo stato delle acque attraverso un utilizzo sostenibile, basato anche sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili. La DQA impone agli Stati membri di raggiungere un “buono” stato delle acque superficiali e sotterranee. In particolar modo, il Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, nelle cui competenze ricade la Campania, ha in corso la terza fase del Piano di Gestione delle Acque (ciclo 2021-2027) e, al momento, nonostante l’enorme mole di lavoro svolto sono emerse le seguenti criticità: il “permanere di una criticità connessa alla classificazione dello stato quantitativo, determinata essenzialmente dalla mancata o solo parziale attuazione dei programmi di monitoraggio inerenti lo stato quantitativo” e “il reperimento delle informazioni inerenti il comparto agricolo ed il comparto industriale”.
Il rapporto del SNPA, quindi, illustra i risultati dell’applicazione del metodo “Criteri per la valutazione dell’Eutrofizzazione nei corpi idrici superficiali” del MiTE con i dati di monitoraggio delle ARPA. La valutazione dello stato trofico dei fiumi relativa al quadriennio 2012-2015 è stata eseguita dalle ARPA attraverso il LIMeco, ad eccezione di ARPA Lombardia che ha già da tempo impostato un metodo di valutazione che integra i dati chimico-fisici e biologici. In riferimento ai dati disponibili sui fiumi, analizzando i due sub indici proposti (LIMeco e EQB Macrofite Diatomee) si evidenzia che l’arricchimento dei nutrienti nelle acque (composti dell’azoto e del fosforo) non determina necessariamente uno stato inferiore al buono del LIMeco; inoltre, la proliferazione di alghe e di forme superiori di vita vegetale (anche come concentrazione di biomassa) non emerge dalla valutazione dello stato delle macrofite e delle diatomee.
In conclusione, la strategia sembra quella corretta ma saranno necessari ulteriori approfondimenti. Tali approfondimenti risultano necessari anche per proseguire la sperimentazione avviata a seguito della pubblicazione delle Linee Guida della CE (Edizione 2020) di supporto alla compilazione della Relazione (ex art 10 della Direttiva Nitrati) che hanno modificato le classi di trofia ai fini del reporting e della versione aggiornata della metodica “Criteri per la valutazione dell’Eutrofizzazione nei corpi idrici superficiali” pubblicata a febbraio 2021. I risultati ottenuti potranno consentire l’applicazione omogenea a livello nazionale della metodica predisposta dal MitE per la valutazione dello stato trofico, che dovrà, comunque, necessariamente tenere conto delle specificità territoriali.
(Tratto da Arpa Campania Ambiente Novembre 2022)