Il San Carlo non si ferma alla celebrazione dell’ex Pibe de oro, Maradona, e al trentennale dello scudetto, ma va avanti a ritmo serrato nella vena “pop”, se così si può dire. Il 19 marzo , giorno del compleanno del Grande cantante, sarà proiettato il film sul percorso artistico di Pino Daniele, a due anni dalla sua scomparsa.
Titolo provvisorio “Vai mo’” (ma l’ultima decisione spetta a Raicinema e alla distribuzione): sarà un docufilm di un’ora e quaranta minuti, con la regia di Giorgio Verdelli, autore televisivo che ha firmato “Unici”, il programma di Rai 2 che ha registrato il maggior numero di download nel 2015.
Un cercatore d’oro infaticabile ed entusiasta, Verdelli, che sa accontentare più pubblici. E’ riuscito in un’impresa difficile: mettere insieme tutti gli eredi aventi diritto del cantante scomparso, i 5 figli, Alessandro e Cristina, con la prima moglie, Dorina Giangrande, e Sara, Sofia e Francesco, figli della la seconda, Fabiola Sciabbarrasi.
È stata proprio Fabiola, con i ragazzi, a dare il consenso per il montaggio del raro materiale inedito ritrovato nell’archivio di Pino Daniele nel docufilm di Verdelli. Il film, prodotto come progetto di interesse culturale con il sostegno del Mibact, vedrà la compartecipazione della Siae e delle società editoriali delle opere di Daniele.
“Non è la sua biografia. Quella l’ho già fatta in una puntata di “Unici”, mandata in onda tre volte dalla Rai – spiega il regista – Sarà la storia di un percorso artistico ricostruito per la prima volta raccontata da lui in prima persona e da molti personaggi, anche inaspettati”.
Per esempio, ci sarà una foto di Pino Daniele mentre mangia una pasta “choux” con Diego Maradona. Interviste, immagini e filmati tratti da quella miniera delle Teche Rai.
E tra i compagni di percorso, artisti noti come Pat Metheny ma anche collaborazioni di cui non si sapeva niente, delle quali si è scoperto ripescando i video girati in sala prove. Quindi le sorprese non mancheranno.
La voce narrante sarà Claudio Amendola, che unisce tutto nella sala di incisione dove Pino Daniele ha lavorato ininterrottamente negli ultimi 15 anni.
“Pino – conclude Verdelli – è patrimonio di Napoli, ma anche del resto d’Italia e dell’Europa”.
di Flavia Trombetta