“USA e Cina, è necessaria una de-escalation”: l’intervista al Vice Ministro Edmondo Cirielli

Antonio Casaccio 07/02/2023
Updated 2023/02/07 at 4:47 PM
3 Minuti per la lettura

Il governo Meloni è impegnato ad affrontare un quadro geopolitico instabile, con l’inasprirsi del conflitto russo-ucraino e le tensioni crescenti tra USA e Cina. Se da un lato la politica internazionale ha condizionato fattivamente l’operato dell’esecutivo (e del suo bilancio), dall’altro occorre mostrare una linea chiara sulla posizione dell’Italia nella guerra in corso.

Ne abbiamo parlato con il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale On. Edmondo Cirielli. Originario di Nocera Inferiore, il Vice Ministro Cirielli ha avuto un’importante carriera all’interno dell’Arma dei Carabinieri fino a ricoprire il ruolo di Generale di Brigata, prima di dedicarsi all’attivismo politico in Fratelli d’Italia.

La tensione tra Cina e USA è in crescita. Qual è la posizione del governo italiano?

“Siamo saldamente alleati degli Stati Uniti, ma abbiamo ottime relazioni diplomatiche con la Cina. Invitiamo ad una de-escalation e siamo convinti che questo incidente da parte delle autorità cinesi, scientifico o tecnico che sia, non si ripeterà più. Gli USA hanno mostrato estrema risolutezza, equilibrio e fermezza inviando un segnale chiaro”.

Come fotografa l’attuale scenario geopolitico?

“A causa della guerra insensata fatta dalla Russia il mondo non è più lo stesso. È un mondo più pericoloso in cui è complesso muoversi, su questo non c’è dubbio. L’Italia è riuscita a gestire, in pochi mesi, una situazione geopolitica difficile e questo è un grande risultato”.

Quali saranno i prossimi passi che l’Italia farà per il conflitto russo-ucraino?

“Non possiamo far passare il princìpio secondo cui con la forza e la violenzasi possono risolvere le controversie tra gli Stati, il rischio è far passare l’idea che le nazioni più forti possono attaccare le più debole e farla franca. La Russia è uno dei Paesi che ha il potere di veto nel Consiglio di sicurezza, ma questo non gli dà il diritto di attaccare uno stato sovrano. Bisogna arrivare ad una pace giusta che non consenta alla Russia di intascare le conquiste ottenute con la forza. Nel tavolo delle trattative l’Ucraina deve dire cosa è disposta ad accettare, è questo l’obiettivo: costringere la Russia a non trattare su posizioni di forza bensì su questioni di giustizia internazionale. Dobbiamo seguire la Nato e l’Unione europea attraverso il sostegno e la difesa dell’Ucraina”.

Cosa risponde al Movimento 5 Stelle che chiede lo stop all’invio delle armi?

“È una posizione demagogica che gioca sulla paura delle persone, in passato la linea di Conte era di totale difesa dell’ucraina, ora hanno improvvisamente cambiato. Mi sembra una proposta poco sera, senza prospettive e finalizzata a scopi elettorali”.

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