“Dai dati dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca emerge un quadro del nostro Paese che scompagina narrazioni disfattiste e incoraggia l’investimento verso la ricerca e l’università. Dopo tempo, infatti, cresce anche la autorevolezza del nostro Paese in termini di produzione scientifica, di pubblicazioni e produttività della ricerca. L’Italia diventa uno dei Paesi più produttivi per pubblicazioni nel 2020, seconda solo ai Paesi Bassi. Siamo ai vertici europei anche per la competizione internazionale sulle grandi progettazioni come Horizon. Un risultato di cui dobbiamo andare fieri», spiega il vicepresidente della Camera Sergio Costa intervenuto ieri mattina al convegno in Sala della regina alla Camera.
«Se consideriamo che questo rapporto giunge a 5 anni da quello precedente ed è il primo dopo il dramma della pandemia, e si pone in un periodo intenso di progettazione con il Pnrr, capiamo quanto questi dati siano importanti per raccontare il sistema Paese nel momento storico in cui si trova oggi. Resta però la grande ombra relativa alla disparità tra Nord e Sud, sia in termini di saldo tra immatricolati che vede il Nord con +15,1% e il Sud con -19,3%. Ne deriva una mobilità a senso unico, con i giovani del Sud costretti ad andare a studiare al Nord. Non è un tema di qualità dei poli universitari del Meridione, spesso poli di eccellenza, ma di crescita, sviluppo e lavoro nei territori di origine. Ed è qui che lo Stato ha il dovere di intervenire, per sanare questa frattura. Così come serve un intervento pe rie residenze universitarie, e le infrastrutture di servizio agli studenti. È una sfida che non possiamo permetterci di perdere», conclude Costa.