È strano affermarlo, generalmente dovrebbe essere l’inverso: in un paese coeso, intelligente e forte, dovrebbe essere la “nobile politica” ad esprimere caparbiamente i valori dell’unità, a volte però, è proprio lo sport a svolgere il ruolo di maestro di vita.
Se solo l’Italia politica prendesse spunto da quella calcistica per la quale il gruppo, l’essere tutt’uno, lottare per un obiettivo comune è stato dal primo giorno il grande capitale di questa Nazionale, le cose sarebbero sicuramente molto diverse nel nostro paese.
Certo, avere il bene comune come fine significa: disponibilità, sacrificio, qualche rinuncia personale, condivisione… ma i risultati poi, vanno sempre oltre la somma delle singolarità.
Non si sono mai sentite e neanche pensate affermazioni, tanto becere, limitanti e probabilmente dal sapore anticostituzionale del tipo: prima il Nord, prima i Padani, Meridionali “ Brutti ,sporchi e cattivi”, milanesi polentoni … con una narrazione spesso a senso unico, non veritiera ed orientata più a dividere che ad unire.In un mondo sempre più globalizzato e con sfide mondiali, bisogna capire e prendere atto che oramai è una necessità di sopravvivenza invertire le rotte secessioniste e puntare ad una vera Unità d’Italia, fare il “sistema Paese”.
È vero, abbiamo assistito per anni, partendo dalla narrazione storica e passando alla gestione quotidiana, ad una “strana” divisione/distribuzione dei fondi nei confronti del meridione che poi a cascata hanno inciso profondamente sui livelli dei diritti, della qualità di vita e del benessere dei meridionali… e tutto è oramai ampiamente documentato (… Marco Esposito, R. Napolitano, Report, Recovery SUD-500 sindaci, Equità Territoriale…solo per citarne alcuni).Ovviamente il rispetto e l’applicazione delle volontà dell’Europa sono fondamentali.
Speriamo che i “campanilismi” e gli interessi economici di parte non sottraggano al Sud quanto gli è dovuto, perché in questo caso a farne le spese non sarebbe solo il Mezzogiorno, ma l’intero paese. Purtroppo dalle recenti e numerose denunce, anche di esimi cattedratici, sembra che le cose non stiano proprio procedendo nella direzione auspicata, ma che nei confronti del Sud si stia perpetrando un’ulteriore grande beffa, sarà quindi necessario vigilare e attenzionare i processi.
Il gioco del calcio, indicato spesso in gergo come il “pallone”, con questa Nazionale ha esaltato quelli che sono i valori fondamentali di una squadra: gruppo, rispetto, collaborazione, risultato, integrazione e appartenenza dovrebbero essere i valori alla base non solo di una squadra di calcio, ma di ogni paese civile che vuole e pretende di definirsi unito. La Nazionale Italiana è apparsa a tutti, fin dai primissimi giorni, un gruppo unico, coeso, dove ognuno nel proprio ruolo e con le proprie caratteristiche individuali, ha contribuito al risultato finale.
A formare la nazionale c’erano giocatori provenienti dalle diverse regioni e squadre d’Italia, ognuno con il proprio ruolo, le proprie qualità, il proprio bagaglio di tradizioni. Tutto questo, messo a disposizione del gruppo per arricchire l’Italia e non certamente per dividere, con l’Unità che è sempre prevalsa fornendo valore aggiunto.
Certo, avere il bene comune come fine significa: disponibilità, sacrificio, qualche rinuncia personale, condivisione… ma i risultati poi, vanno sempre oltre la somma delle singolarità.
Non si sono mai sentite e neanche pensate affermazioni, tanto becere, limitanti e probabilmente dal sapore anticostituzionale del tipo: prima il Nord, prima i Padani, Meridionali “ Brutti ,sporchi e cattivi”, milanesi polentoni … con una narrazione spesso a senso unico, non veritiera ed orientata più a dividere che ad unire.
Tra l’impegnativo lavoro quotidiano, ai numerosissimi scherzi goliardici, in Nazionale, ognuno è sempre stato sé stesso ed Italiano.
Tutti Italiani, significa tutti con gli stessi diritti e doveri da Trieste in giù (cit.), dove la Carta Costituzionale ha veramente lo stesso valore in ogni parte del paese senza distinzioni geografiche.
Dove un bambino che nasce a Milano, Napoli o Palermo ha le stesse possibilità di studiare, essere assistito, muoversi, collegarsi…, e perché no: sopravvivere.
Veramente pensate che se nella Nazionale Italiana non ci fosse stato lo spirito di gruppo, del sentirsi veramente un tutt’uno, del sentirsi prima di tutto Italiani e rappresentare al meglio il Paese, il percorso calcistico agli europei sarebbe stato lo stesso?
Questi valori, sono i valori che sorpassano anche le leggi della matematica algebrica di base, perché 1(Nord)+1(Centro)+1(Sud) in questo caso non farà 3 ma 10 , perché l’unione è sinergica.
In un mondo sempre più globalizzato e con sfide mondiali, bisogna capire e prendere atto che oramai è una necessità di sopravvivenza invertire le rotte secessioniste e puntare ad una vera Unità d’Italia, fare il “sistema Paese”.
È vero, abbiamo assistito per anni, partendo dalla narrazione storica e passando alla gestione quotidiana, ad una “strana” divisione/distribuzione dei fondi nei confronti del meridione che poi a cascata hanno inciso profondamente sui livelli dei diritti, della qualità di vita e del benessere dei meridionali… e tutto è oramai ampiamente documentato (… Marco Esposito, R. Napolitano, Report, Recovery SUD-500 sindaci, Equità Territoriale…solo per citarne alcuni).
È vero, molte domande, apparentemente anche banali, cercano ancora una risposta politica. Esempio: in un Paese Unito, come può essere consentita l’esistenza di un sistema sanitario regionale e non nazionale (con fondi pro-capite completamente diversi in ogni regione)?
Come può essere consentito che un bambino del sud non abbia il diritto di avere un asilo (perché fondi zero) mentre in altre parti del Paese si costruiscono asili, ma non ci sono i bambini da ospitare? Ahimè potrei continuare per ore.
Questo però, è probabilmente il momento di porre fine a tutte queste iniquità, grazie anche all’Unione Europea che ha stanziato fondi specifici per colmare il divario Nord-Sud e favorire la vera Unità d’Italia.
Ovviamente il rispetto e l’applicazione delle volontà dell’Europa sono fondamentali.
Speriamo che i “campanilismi” e gli interessi economici di parte non sottraggano al Sud quanto gli è dovuto, perché in questo caso a farne le spese non sarebbe solo il Mezzogiorno, ma l’intero paese. Purtroppo dalle recenti e numerose denunce, anche di esimi cattedratici, sembra che le cose non stiano proprio procedendo nella direzione auspicata, ma che nei confronti del Sud si stia perpetrando un’ulteriore grande beffa, sarà quindi necessario vigilare e attenzionare i processi.
Questo però probabilmente, è il momento di lottare per costruire, con equità e giustizia, tutti insieme, in pari dignità e diritti, da cittadini Italiani, una Vera Unica Grande Italia.
Per un sud mai più colonia, in una vera Italia unita, in una grande Europa nel mondo.
Spetterà ora alla “Vera e Nobile Politica” volere ed implementare questo cambio di rotta. Ora o mai più.
di Salvatore Aversano
TRATTO DA MAGAZINE INFORMARE
N° 220 – AGOSTO 2021