Unione Europea batterie

Unione Europea: approvato il nuovo regolamento delle batterie

Giacomo Marotta 23/06/2023
Updated 2023/06/23 at 1:25 PM
5 Minuti per la lettura

Mercoledì 14 giugno la Commissione ha accolto con favore l’accordo politico provvisorio raggiunto tra il Parlamento europeo e il Consiglio. L’obiettivo è rendere più sostenibili, circolari e sicure tutte le batterie immesse sul mercato dell’UE. La revisione di tale norma è stata proposta per la prima volta dalla Commissione nel dicembre 2020.

Il nuovo regolamento dovrà ora essere formalmente adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio prima di poter entrare in vigore. Sostituirà l’attuale direttiva in vigore del 2006 e che regolamentare le batterie maggiormente utilizzate in quel momento, cioè le tipiche pile domestiche, quelle ricaricabili e quelle da avviamento a piombo. Le batterie di ultima generazione sono però molto più complesse: alimentano automobili, autobus, scooter, biciclette e innumerevoli tipi di dispositivi wireless. Sono prodotti diventati in alcuni casi molto più grandi e potenti, in altri molto più piccoli e leggeri.

La nuova proposta di Regolamento della Commissione ha, dunque, una portata molto più ampia e mira a trattare tutti gli aspetti del ciclo di vita delle batterie di ultima generazione, promuovendo un approccio circolare che sfrutti circuiti chiusi di materia.

Batterie e pile europee saranno dunque più durevoli, più facili da sostituire e da riciclare, tracciabili e realizzate con maggiori percentuali di materiali recuperati. 

Contesto attuale

Batterie ed accumulatori svolgono un ruolo cruciale nella transizione ad un’economia a basse emissioni di carbonio. Rappresentano una tecnologia chiave per l’accumulo di energia rinnovabile, l’elettrificazione dei trasporti e la riduzione dell’uso dei combustibili fossili.

Tuttavia quest’ultime hanno un impatto significativo sull’ambiente durante tutto il ciclo di vita. Dalla produzione, causa dell’estrazione delle materie prime, allo smaltimento con una difficile gestione dei rifiuti da esse derivati. E’ perciò necessario un approccio circolare.

Dal punto di vista della produzione le batterie contengono materiali preziosi e limitati come il litio, il cobalto e il nichel. L’adozione di un modello di economia circolare consente di massimizzare l’utilizzo di queste risorse limitate riducendo la necessità di nuove estrazioni e riducendo la dipendenza da paesi che possiedono le principali riserve di tali materiali. Ciò contribuisce a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento a lungo termine delle materie prime necessarie per le batterie.

Giunte a fine vita invece, se smaltite in modo improprio, possono rappresentare una fonte significativa di inquinamento ambientale a causa dei materiali tossici o inquinanti in esse contenute. L’adozione dell’economia circolare mira al di recupero di materiali dalle batterie esauste attraverso il riciclaggio, riducendo la quantità di rifiuti da smaltire e promuovendo una gestione più sostenibile dei rifiuti.

Unione Europea: gli obiettivi del nuovo regolamento

Il nuovo regolamento per le batterie da ampio spazio alle misure per la trasparenza della filiera, la tracciabilità dei materiali e le informazioni rivolte ai consumatori.

Diventeranno obbligatorie la dichiarazione e l’etichetta dell’impronta di carbonio, sia per le batterie dei veicoli elettrici (EV) e dei mezzi di trasporto leggeri (LMT), sia per quelle industriali ricaricabili con capacità superiore a 2kWh. Queste tre categorie dovranno anche essere dotate di un passaporto digitale che ne faciliti il recupero, il riutilizzo e il riciclo.

Altre misure chiavepreviste dal regolamento sono:

  • Obiettivi di raccolta dei rifiuti più ambiziosi. Per le batterie portatili – 45% entro il 2023, 63% entro il 2027 e 73% entro il 2030; per le batterie LMT – 51% entro il 2028 e 61% entro il 2031;
  • Livelli minimi di materiali recuperati dai rifiuti di batterie. Litio – 50% entro il 2027 e 80% entro il 2031; cobalto, rame, piombo e nichel – 90% entro il 2027 e 95% entro il 2031;
  • Livelli minimi di contenuto riciclato da scarti di produzione da utilizzare nelle nuove batterie. Si punta a 26% per il cobalto, 85% per il piombo, 12% per il litio e 15% per il nichel.

Spazio anche al design sostenibile. Le batterie portatili degli elettrdomestici dovranno essere progettate in modo che i consumatori siano in grado di rimuoverle e sostituirle più facilmente.

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