Una storia vera

Redazione Informare 17/02/2017
Updated 2017/02/17 at 3:38 PM
5 Minuti per la lettura

Questa è una storia dei nostri giorni e racconta di quattro donne, quattro mamme ferite nel più profondo del cuore, che nonostante tutto hanno deciso di aiutare il prossimo.

L’Associazione “Angeli Guerrieri della Terra dei Fuochi” è una No – Profit fondata da mamme dotate di una forza unica e un amore per la vita incondizionato, le quali hanno visto i loro figli, in tenera età, andar via per sempre, portati via dal cancro in una terra tristemente nota come “Terra dei Fuochi”.

L’Associazione prende questo nome in quanto i bambini non ci sono più, perché hanno combattuto una guerra che non era la loro e hanno lasciato una eredità di dignità e voglia di vita unica e perché all’origine dei loro mali c’è la terra dove vivevano.

Questa “No Profit” si prefigge lo scopo di sostenere le famiglie dei bambini affetti da cancro nel cercare di migliorare la qualità del percorso terapeutico, collaborando con gli ospedali pediatrici, organizzando feste e momenti di svago per i piccoli pazienti e le loro famiglie.

In risposta alle esigenze che a mano a mano si registrano presso le famiglie dagli stessi seguite si raccolgono e si distribuiscono generi alimentari di prima necessità per coloro che vivono, oltre la malattia, anche notevoli disagi economici.

Si contribuisce ad organizzare viaggi verso presidi ospedalieri fuori regione. Si esaudiscono piccoli e grandi desideri dei piccoli eroi per regalare gioia e divertimento necessario per ottenere un carico di ottimismo ed affrontare i processi terapeutici.

Si diffonde la cultura del rispetto per l’ambiente come prima forma di prevenzione primaria e dunque diritto inalienabile per tutti i figli.

La forza e la volontà di creare tutto questo nasce nell’anno 2012, quando quattro mamme, grazie ai social network e all’incrocio delle loro tristi storie, trovano la voglia e il coraggio di guardare avanti, guardando alla vita di tutti i bambini affetti da questi tristi patologie.

E così nel giro di pochi mesi Giulia, Tina, Ida e Loredana iniziano questo tortuoso e difficile cammino.

Giulia, insegnante di 46 anni, di Giugliano in Campania, con un figlio di 18 anni, mamma di Alessia, deceduta nel 2012 all’età di 8 anni e mezzo a causa di una grave forma tumorale alla testa, dice che in questi casi ci aggrappa a tutto, conoscendo il risvolto della medaglia e in questa esperienza associativa con le altre mamme li accomuna la speranza di riuscire a fare qualcosa.

Tina, casalinga, mamma a tempo pieno, due figli maschi, ha perso la figlia di 12 anni a causa del linfoma di hodgkin, ed ha trovato per sopravvivere Giulia.

Ida, casalinga, mamma di una figlia di 29 anni, ha trovato la forza di aiutare gli altri dopo aver perso la figlia Martina di nove anni e mezzo, infatti il tempo, dopo il dolore, è diventato un terreno fertile per fare nascere questo gruppo.

Loredana, coniugata, casalinga, mamma di un maschietto e una femminuccia, ha perso un figlio di 8 anni affetto da una grave forma tumorale al cervello.

Oggi oltre a queste quattro mamme collaborano circa 150 soci volontari che con compiti diversi si impegnano ad aiutare le famiglie in difficoltà.

Giulia, Tina, Ida e Loredana rappresentano la difficoltà ad essere accreditate presso le strutture ospedaliere di Napoli in maniera ufficiale, riescono sempre ad entrare con permessi provvisori e grazie al buon senso di qualche direttore sanitario e medico di turno.

La loro Associazione si pone due finalità: una è rappresentata dalla prevenzione primaria per tutti i bambini ed in questo caso manca la volontà istituzionale di un diritto alla vita e la seconda è rappresentata dal poter aiutare i bambini in primis verso l’oncologia pediatrica e verso le loro famiglie in difficoltà.

Per queste quattro mamme straordinarie e per la loro associazione, ogni piccola missione rappresenta una grande vittoria.

di Antonino Calopresti

calopresti.antonino@libero.it

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