Nella mattinata di ieri cinque attivisti di “Ultima Generazione” sono scesi in piazza a Catania per protestare contro l’inefficienza del governo italiano di fronte al cambiamento climatico. Già da mesi questi giovani attivisti si riuniscono nelle principali piazze italiane per protestare attraverso la campagna “Non paghiamo il fossile“: sono state tante negli ultimi mesi le azioni di disobbedienza civile per rivegliare le coscienze degli italiani e per sollecitare il governo ad attuare delle misure che possano combattere il cambiamento climatico.
Gli attivisti di Ultima Generazione imbrattano la Fontana dell’Elefante a Catania
Intorno alle ore 10 di ieri mattina ben cinque attivisti hanno deciso di incollare le proprie mani al basamento della Fontana dell’Elefante, anche noto come Liotru, vero simbolo della città siciliana. La protesta è avvenuta di fronte a centinaia di turisti e giovani scolaresche che si sono fermate in Piazza Duomo per assistere alla manifestazione. Pareri discordanti quelli dei passanti fra chi non ha esitato ad insultare il collettivo e chi invece, accogliendo le ragioni di “Ultima Generazione”, ha deciso di sedersi per supportare l’iniziativa. Contro chi invece ha sperperato insulti, gli attivisti hanno più volte sottolineato come la colla utilizzata fosse removile e non avrebbe quindi in alcun modo danneggiato il monumento della fontana.
Secondo i ragazzi di “Ultima Generazione” la scelta della Fontana dell’Elefante di Catania non è di certo casuale: il motivo è stato presto spiegato attraverso una nota stampa diffusa dagli attivisti. “Migliaia di anni fa gli elefanti nani che vivevano in Sicilia si sono estinti e oggi noi rischiamo di fare la stessa fine. Se non affrontiamo seriamente la crisi climatica, piazza Duomo verrà sommersa da due metri d’acqua entro la fine del secolo. I nostri figli dovranno emigrare perché le pianure saranno allagate e il resto della Sicilia sarà un deserto. I nostri anziani moriranno per le ondate di calore sempre più forti che arriveranno. Rimarrà solo il Liotru”.
Proteste in Piazza Duomo a Milano
Sono questi giorni molto movimentati per i ragazzi di “Ultima Generazione” che solo tre giorni fa, il 9 marzo, hanno preso di mira la statua di Vittorio Emanuele II in Piazza Duomo a Milano. Giovani attivisti del movimento hanno così imbrattato il monumento al centro della piazza più importante della città con della vernice gialla lavabile scatenando però l’indignazione dei passanti. A spiegare la loro azione di protesta è stato un comunicato degli stessi attivisti che, promuovendo ancora la campagna “Non Paghiamo il Fossile” , hanno scritto: “Imbrattare una statua è scandaloso? Io dico che il vero scandalo è l’assoluta indifferenza del governo verso le nostre vite, che la crisi climatica distruggerà e starà già distruggendo. L’Italia è il sesto investitore mondiale in combustibili fossili, investe persino più di Russia e Arabia Saudita. Dobbiamo liberarci immediatamente di petrolio, carbone e gas: farlo è possibile, manca solo la volontà politica perché viviamo in un sistema in cui il profitto di pochi conta più della vita di milioni di persone”.
La protesta si è però presto conclusa a causa dell’arrivo delle forze dell’ordine che hanno portato via i manifestanti. Non è la prima volta che Milano si rende teatro delle proteste non violente degli attivisti di “Ultima Generazione”: già lo scorso 22 febbraio tantissimi giovani hanno invaso le strade lungo via Palmanova al fine di bloccare il traffico; anche in questo caso a mettere fine alla manifestazione è stato l’intervento delle forze dell’ordine. Prima ancora, 15 gennaio, gli stessi attivisti si sono resi autori di un altro imbrattamento, sempre attraverso l’uso di vernice lavabile, ma questa volta a danno della scultura “L.O.V.E.” di Maurizio Cattelan in Piazza Affari.