“Uccidi il dolore cervicale”: L’esperto casertano racconta ai nostri microfoni il suo ultimo lavoro
Il Dott. Angelo Vella può essere considerato una giovane eccellenza casertana del mondo terapeutico. Fisioterapista, posturologo ed osteopata con sede a Villa di Briano, il Dott. Vella si occupa da circa 15 anni del benessere e dello stile di vita delle persone, attraverso l’utilizzo di apparecchiature e metodi all’avanguardia e grazie ad un’equipe specializzata. “Uccidi il dolore cervicale” è il suo primo libro, scritto dopo anni di ricerche e studi sui progressi e le innovazioni delle discipline prima menzionate. Proprio sul suo ultimo lavoro si è basata l’intervista, realizzata nella nostra redazione.
Chi è il Dottor Angelo Vella e qual è stato il motivo che ti ha spinto a scrivere “Uccidi il dolore cervicale”?
«Questo libro parla del mio “Paziente 0”, che è stato quello più difficile da trattare, cioè me stesso. È una sorta di biografia perché parla di come ho attraversato il mio “labirinto del dolore”, io lo chiamo così. Prima di diventare un professionista, dunque, sono stato un paziente. Se oggi sono qui ad occuparmi del dolore cervicale, è grazie al mio dolore cervicale, ed il titolo di questo libro è provocatorio. Uccidere il dolore cervicale non significa soltanto lavorare su questo problema, ma cambiare stile di vita».
Esistono delle cause specifiche che colpiscono maggiormente i pazienti?
«La causa non è mai una sola. Quando arriva al mio studio un paziente e riferisce di avere dolore cervicale, di solito i suoi imputati sono l’ernia, la protrusione e l’artrosi, con l’associazione di sintomi come artrosi, nausea e mal di testa. Voglio però fare una rivelazione: soltanto il 3% delle ernie sono sintomatiche. Quindi quali sono queste cause reali e perché si soffre di dolore cervicale?
Posso confermare che i veri colpevoli sono le cattive abitudini ed i bias cognitivi. I pazienti spesso hanno anche dei pregiudizi, ovvero prendere un farmaco o ricorrere alla chirurgia per risolvere il dolore cervicale».
Angelo, mi è capitato di leggere diverse notizie sulle cosiddette “buone abitudini” per non incorrere nel dolore cervicale. Quali sono?
«Il libro parla di quattro pilastri di prevenzione per il dolore cervicale: alimentazione, movimento, sonno ed emozioni. Per quanto riguarda l’alimentazione, ci sono alcuni cibi che aumentano l’infiammazione corporea, come gli zuccheri. Il movimento è allo stesso modo importante e purtroppo la maggior parte delle persone che arrivano nel mio studio hanno un problema di sedentarietà. Terzo punto fondamentale è la quantità e la qualità del sonno: quest’ultima è influenzata molto dalle abitudini alimentari e pre-addormentamento, cioè quello che si fa prima di andare a dormire. Nel libro i lettori troveranno alcuni consigli e tecniche per migliorare il sonno. Infine, per emozioni intendiamo lo stress, e anche per questo c’è un capitolo in cui si parla di come andare a gestirlo, perché lo stress non può essere eliminato ma soltanto gestito».
Leggendo il libro mi sono imbattuto nel “Metodo Atlantis”, di cui parli ampiamente. In cosa consiste?
«Allora, l’atlante è la priva vertebra cervicale. Il metodo non è altro che una strategia terapeutica che si fonda sulle quattro buone abitudini precedentemente elencate. Esiste poi una parte tecnica che consiste nell’utilizzo di apparecchiature medicali per il paziente».