twitter spunte blu

Twitter, senza spunte blu siamo immersi nella disinformazione

Paolo Cutillo 23/04/2023
Updated 2023/04/23 at 3:03 PM
4 Minuti per la lettura

Negli ultimi anni, le fake news hanno permeato il nostro mondo digitale e hanno influenzato i pensieri e le azioni delle persone in modi imprevedibili. Ma con l’avvento della tecnologia dei deep fake, la situazione sta per diventare ancora più complicata, e ora l’abolizione delle spunte blu di Twitter confonderà ancora di più il tutto.

Deep fake: cos’è?

Cos’è però un deep fake? In breve, si riferisce alla tecnologia sempre più sofisticata che permette di creare video o audio falsi e convincenti tramite l’uso di algoritmi di apprendimento automatico. Si tratta di una tecnologia che consente di creare audio o video che sembrano veri e propri, ma che in realtà sono completamente falsi. Le implicazioni della tecnologia dei deep fake sono molteplici e possono essere misurati in termini di sicurezza nazionale, di diritto alla privacy e di autenticità dell’informazione. Ad esempio, un deep fake potrebbe essere utilizzato per diffondere un messaggio falso su un personaggio pubblico o un politico, distorcendo l’immagine di chi sarebbe il nostro rappresentante.

Senza spunte blu su Twitter ancora più rischi

L’abolizione della spunta blu di Twitter, che indica la verifica dell’autenticità dell’account, rappresenta un ulteriore rischio per l’informazione. Se una notizia, che sembra autentica, viene postata su un account di Twitter con un grande numero di follower, potrebbe essere condivisa rapidamente e potenzialmente raggiungere un pubblico enorme. Questo, a sua volta, potrebbe portare a risultati devastanti: per esempio, dal panico tra la gente alla manipolazione di elezioni e alla diffusione di informazioni pericolose su questioni di sanità pubblica.

Come facciamo a distinguere la realtà dalla finzione?

C’è anche la questione della responsabilità. Chi stabilisce se un video o un audio sia un deep fake? Come distinguiamo realtà e finzione? Se non c’è chiaramente una persona che cerca o mette in guardia gli utenti, l’informazione falsa avrà la stessa probabilità di diffondersi come quella vera, alimentando la confusione e la disinformazione.

Inoltre, il problema diventa ancora più complesso se si considerano i progressi nella produzione di deep fake. Negli ultimi anni, sono stati sviluppati algoritmi che semplificano l’utilizzo dell’intelligenza artificiale al fine di produrre video sempre più realistici e complessi, come quelli in cui si sostituisce il volto di un attore con quello di un altro. In questi casi, il rischio che il pubblico venga ingannato è molto elevato. Ma ancora una volta, chi può garantire l’autenticità dell’informazione?

In balia della tecnologia

La tecnologia dei deep fake sta per diventare uno strumento molto potente nelle mani di chiunque voglia manipolare la verità, diffondendo informazioni false e dannose. Con l’abolizione della spunta blu di Twitter questa tecnologia porterà all’implosione del contesto digitale e ad allontanare ogni residua credibilità dell’informazione? Siamo tutti in balia dell’inarrivabile velocità della tecnologia e dell’informazione, ma ciò che serve adesso è la creazione di una base solida e affidabile di riferimento dove le informazioni debbano poter essere verificate e si diventi pronti a riconoscere l’eventuale deep fake.

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