Negli ultimi anni, sta crescendo sempre più l’interesse per un nuovo tipo di turismo: il turismo lento, conosciuto anche come Slow Tourism.
Questa forma innovativa di viaggio potrebbe essere una vera e propria risorsa per l’Italia post quarantena, in quanto pone come obiettivo primario la scoperta del territorio, delle relazioni umane e anche un po’ di sé stessi.
L’intero progetto ha avuto il privilegio di essere stato scelto dal gruppo di lavoro “Endless architecture” del Politecnico di Torino per partecipare come Comunità Resiliente al Padiglione Italia de “La Biennale di Venezia”.
Non resta altro che iniziare a camminare assieme e far sì che questa nuova realtà si trasformi in una grande ricchezza.di Marika Fazzari
Partendo da questo nuovo concetto di esplorazione, nasce nel casertano il primo cammino che permette di intercettare la crescente richiesta di un turismo ambientale e sostenibile, stiamo parlando dell’iniziativa “Via Felix- L’anello oltre la Reggia”. Il nome, scelto durante l’anno di pandemia, proviene dall’idea di unire il concetto di “Via”, inteso come strada da percorrere assieme, all’antico appellativo “Felix”, che i romani attribuirono alla Terra di Lavoro. La forma circolare e la sua capacità di proporre ai viandanti il meglio della provincia di Caserta, sono alla base della locuzione “L’anello oltre la reggia”, che ne completa il nome.
L’ispirazione è stata di due giovani associazioni del territorio: APS Lumaca (Founder del progetto), Associazione di Promozione Sociale nata con lo scopo di connettere il territorio casertano attraverso i cammini della Via Francigena e della Via Appia e l’APS Animerranti (Co-founder), Associazione già attiva e riconosciuta per il suo impegno nel valorizzare la Campania tramite attività outdoor.
Questa collaborazione ha dato vita ad un percorso ad anello di ben 52 km, che unisce le principali bellezze paesaggistiche e storico-culturali della provincia di Caserta, avendo come mission quella di accogliere la cultura e l’esperienza dei pellegrini provenienti da tutto il mondo che sostano in quei luoghi.
“La nascita di questo cammino rappresenta un evento molto importante per la ripresa turistica ed economica del territorio, specialmente dopo questo lungo periodo di stop forzato” annuncia Annalisa Galloni, presidente di Animerranti e guida GAE.
La Via Felix abbraccia le città di Capua, Santa Maria Capua Vetere, Curti, San Prisco, Casapulla, Casagiove, Caserta, San Nicola la Strada, San Marco Evangelista e, infine, Maddaloni. In ambito extraurbano, invece, corre lungo i tracciati del CAI incrociando i siti di Casertavecchia, San Leucio, la Basilica Benedettina di Sant’Angelo in Formis e i Ponti dell’Acquedotto Carolino, fino ad arrivare alla vetta più alta del Cammino: la cima del Monte Tifata.
Il viaggio è di breve durata, accessibile a tutti e adatto anche ai non esperti; i turisti/pellegrini potranno giostrare il percorso scegliendo starting e landing point, il numero di tappe che vogliono fare secondo le proprie capacità fisiche, condizioni meteo e siti d’interesse che intendono visitare.
Inoltre, verranno dati loro anche dei supporti per facilitare il tragitto, come mappe, tracce GPX, segnaletiche fisiche (adesivi, indicazioni stradali o sentieristiche) o apposite app.
“La personalizzazione dell’esperienza di soggiorno – dove mangiare, dove dormire – sarà possibile grazie all’ampia rete di strutture che stiamo costruendo” spiega Domenico Iandevaia, presidente di APS Lumaca. Sempre a proposito dei supporti previsti, sarà possibile utilizzare il “Passaporto del Pellegrino”, che consente al viandante di ottenere i timbri del Cammino presso le strutture turistiche che sosterranno il progetto. Dopo aver completato la scheda con tutti i timbri, alla fine del percorso, verrà rilasciato un attestato chiamato “Pergamena del Pellegrino” che certificherà il viaggio compiuto.
Grazie alla partnership con la cooperativa NewHope, laboratorio di sartoria etnica dove giovani donne migranti hanno scelto di riprendere in mano il filo della loro vita, sfilacciato dall’esperienza della tratta, i sentieri della Via Felix sono stati tracciati da bellissimi fiocchi realizzati dalle donne che ne fanno parte.
L’intero progetto ha avuto il privilegio di essere stato scelto dal gruppo di lavoro “Endless architecture” del Politecnico di Torino per partecipare come Comunità Resiliente al Padiglione Italia de “La Biennale di Venezia”.
Non resta altro che iniziare a camminare assieme e far sì che questa nuova realtà si trasformi in una grande ricchezza.
di Marika Fazzari
TRATTO DA MAGAZINE INFORMARE
N° 219 – LUGLIO 2021