Da un gemellaggio tra il Campania Team e Chef Malta, spesso impegnati a gareggiare insieme a livello internazionale, nasce il I Trofeo del Mediterraneo, fortemente voluto a Castel Volturno per la sua prima edizione.
«Il Trofeo permette di far gareggiare tutti i cuochi campani, calabresi e maltesi con prodotti tipici campani consentendo loro di conoscerli e sperimentarli con competenza e gusto, un po’ come avviene a Malta nell’evento Napul’è» ci racconta Joseph Vella, direttore di Chef Malta, agenzia per giovani cuochi maltesi a cui viene offerta la possibilità di gareggiare e fare training.
Circa 80 giovanissimi cuochi si son sfidati nella preparazione di piatti nelle diverse sezioni: della cucina fredda, cucina calda ed artistica, alla pasticceria calda ed artistica, alla “scatola nera”, come prova a sorpresa. Prove gastronomiche in cui hanno dato il massimo per la preparazione delle loro ricette e curando, come avviene per ogni concorso di cucina, la presentazione del piatto, la scelta cromatica, la giusta porzione, la descrizione delle ricette, insomma la cura dell’attenzione al cliente quanto la conquista del palato. Lavoro non facile per la triade di giudici capitanati dallo chef Giuseppe Sgrò, impegnati a valutare secondo la vista, l’olfatto, il gusto, l’udito e, se vogliamo, anche il cuore, ciascuna delle pietanze preparate. «Tanti piatti buonissimi anche se è chiaro che non tutti hanno acquisito le giuste e complete competenze. A noi il compito di correggere il tiro ed accompagnarli sulla buona strada. Dopotutto al Sud abbiamo un cuore grande ed una capacità professionale senza eguali» precisa Sgrò che è anche Presidente dell’Associazione Professionale Cuochi Calabresi. A coadiuvarlo nella difficile scelta Agostino Malapena e Rino Zagarella, Chef di un ristorante casertano il primo e castellano il secondo. Moltissimi i partecipanti catalizzati dallo straordinario ed intraprendente Antonio Del Sole, presidente del Campania Team e titolare del ristorante “Villa La Tortuga”, scenario perfetto per la realizzazione dell’evento e per promuovere il territorio con le sue eccellenze locali. Oltre i ben noti produttori di mozzarella di bufala campana, anche giovanissimi imprenditori locali che hanno deciso di partire dalla propria terra per rilanciare il territorio e l’economia.
Non è mancata l’attenzione al sociale, come l’amico Chef è abituato a fare. Un gruppo di alcuni ragazzi diversamente abili (del quale Antonio è stato docente per due anni di seguito insegnando loro a fare la pizza e a cucinare, ndr) ha aiutato pizzaioli e camerieri nelle preparazioni della giornata. Ma non erano i soli. Dietro i fornelli, c’erano anche alcuni, oggi cuochi rinomati, conosciuti tra le mura delle carceri dove Antonio ed i suoi amici si ritrovano spesso riuscendo, in tal modo, ad offrire loro una possibilità di riscatto alternativa alla malavita e alla disperazione. Patrizia, oggi grande Chef, era ospite del carcere di Pozzuoli e non aveva alcun interesse quando si è avvicinata alla cucina con i corsi di Antonio. Ha pagato il suo conto alla società ed ha voluto mettersi in gioco lavorando in diversi ristoranti del litorale flegreo e di Napoli. Ne ha spesso ricevuto soddisfazioni quando i clienti hanno chiesto di ringraziare personalmente lo Chef per i piatti da loro gustati. La gratificazione e l’entusiasmo erano tali da coinvolgere anche altri componenti della sua famiglia ad intraprendere lo stesso percorso professionale. «Ai ragazzi in carcere, sofferenti e disagiati, riesco a trasmettere qualcosa ricevendone sempre molto più di quanto sia riuscito a dare io – confessa il nostro ospite – queste attività offrono grandi possibilità di lavorare, ed il lavoro è necessario a tenerti lontano da parecchi problemi. Mi muovo spesso in sintonia con Patrizio Oliva, campione del pugilato, per i territori più disagiati a noi vicini e per i ragazzi di Nisida. Sport, cibo e solidarietà, un connubio perfetto. Dopotutto, nella vita bisogna capire qual è la nostra passione e metterci il cuore per avere anche tante soddisfazioni». La giornata termina con una cena di gala preparata per esaltare i profumi ed i sapori campani, dalla classica mozzarella al maialino casertano, dalla genovese di bufala ad una sfera di latte col cuore di cioccolato. Per finire? Una torta Babà da Guinnes, 4 metri e 20 centimetri di goduria partenopea.
Seconda edizione del Trofeo del Mediterraneo a Malta nel febbraio 2018. Non mancheremo!
di Annamaria La Penna
Foto-gallery a cura di Gabriele Arenare
Foto-gallery a cura di Francesco Catalano