TRIS.2: la scuola a casa per chi non può frequentarla e crescere insieme ai propri compagni.
Il diritto allo studio trova il suo fondamento nei comma 3 e 4 dell’art. 34 della Costituzione della nostra Repubblica. Tutti i capaci e i meritevoli infatti, anche se privi di mezzi economici possono raggiungere i gradi più alti degli studi.
Ma come fare per garantire loro quel diritto allo studio ed evitare quei fenomeni di emarginazione che impediscono il pieno sviluppo personale e ostacolano i processi di apprendimento? Come gestire i bisogni speciali di salute e i bisogni educativi speciali?
Il progetto Classe Ibrida Inclusiva deve essere inteso come uno spazio tra il reale ed il digitale.
A volte però ci troviamo di fronte a complessi bisogni di salute, la cui gestione prevede degli strumenti di interventi specifici per garantire quella totale inclusione scolastica. L’eterogeneità della popolazione studentesca deve essere intesa non solo per l’etnia, la lingua o la provenienza geografica ma deve tenere conto anche degli alunni con patologie croniche.
L’istituzione scolastica deve quindi avere un duplice mandato: favorire un’istruzione ed un’esperienza scolastica e organizzare e gestire l’assistenza personalizzata allo studente per tutelarne la salute.
Ma come fare per garantire loro quel diritto allo studio ed evitare quei fenomeni di emarginazione che impediscono il pieno sviluppo personale e ostacolano i processi di apprendimento? Come gestire i bisogni speciali di salute e i bisogni educativi speciali?
La Fondazione TIM, il CNR, l’Istituto delle Tecnologie Didattiche e Anp (Associazione nazionale dei dirigenti pubblici e delle alte professionalità della scuola) hanno dato vita a TRIS.2, la prima piattaforma digitale in Italia, che porta la scuola a casa degli studenti con patologie croniche. Ma cos’è in effetti TRIS.2?
TRIS.2 è un modello eco- sistemico dove le reti istituzionali e sociali attivano sinergie in modo da dare agli studenti, che temporaneamente o in modo definitivo non possono accedere fisicamente alle classi. TRIS.2 è un portale dove i docenti hanno la possibilità di formarsi per la gestione delle classi ibride inclusive, in modo che gli studenti possano frequentare con regolarità le lezioni.
Il servizio di Istruzione Domiciliare (ID) non sempre riesce a coprire l’intera platea scolastica. Per questo l’idea di un portale, per permettere quel coinvolgimento attivo e partecipativo alle quotidiane attività della propria classe. La tecnologia ha infatti prodotto un cambiamento nel mondo della didattica, nell’uso di strumenti e nell’organizzazione degli spazi fisici all’interno dei quali si sviluppa.
Il progetto Classe Ibrida Inclusiva deve essere inteso come uno spazio tra il reale ed il digitale.
L’obiettivo è quello di ricreare quell’ambiente di studio quotidiano e naturale laddove è impossibile un ricorso al servizio di Istruzione Domiciliare (ID) oppure c’è necessità di integrare le attività delle ID con lezioni di aula, per continuare l’approccio interrelazionale con gli altri studenti.
La Fondazione TIM inoltre, principale sostenitore del progetto ha firmato un accordo con il MIUR che offrirà sostegno nel suo ruolo istituzionale e supporto per monitorare l’andamento dei risultati del progetto TRIS, favorire la collaborazione delle scuole per la realizzazione del censimento dei casi target in forma anonima e la mappatura delle pratiche didattiche attualmente in uso, diffondere il modello derivante dal progetto come possibile soluzione per gli studenti impossibilitati a frequentare la scuola per motivi di salute.
Il progetto si è sviluppato in due fasi: la prima di ricerca e sperimentazione dove è nata l’idea del modello TRIS. La classe ibrida non solo è diventata il luogo dell’inclusione socio-educativo, ma è stata anche da stimolo e veicolo di innovazione per la stessa scuola.
Solo nella seconda fase è stato posto l’ultimo tassello del progetto: il portale, grazie al quale ragazzi come NIKY, costretto a vivere su una barca per alleviare una grave forma asmatica, possono continuare i loro studi con l’intera classe ed evitare la dispersione scolastica.
La sperimentazione durata tre anni non solo ha dato ottimi risultati sul piano dell’acquisizione di nuovi linguaggi tecnologici, ma ha fatto maturare quella socializzazione, obiettivo importante della scuola tanto quanto l’apprendimento, degli studenti homebound.
Il progetto rende orgogliosi i sostenitori ed i realizzatori, sia per la preziosa esperienza ma anche per la gratuità della fruizione del corso. Fondazione TIM ha infatti chiesto al CNR-ITD di realizzare un corso di TRIS innovativo e fruibile on line e gratuitamente dagli insegnanti di tutte le scuole di ogni ordine, corredato da un tutor automatico (agente automatico di risposta) che potesse più possibile sostenere la formazione dei docenti.
Il cambiamento e l’inclusione sociale sono possibili grazie alla tecnologia e ai sostenitori dei progetti come TRIS. La pianificazione delle attività didattiche, l’uso didattico delle tecnologie e la creazione di uno spazio- scuola a domicilio, devono ritenersi il cambio di paradigma da didattica standard ad una didattica realmente inclusiva.
di Angela Di Micco