”Di.Verso Terra di Mezzo” in scena a Napoli giovedì 15 dicembre

Redazione Informare 11/12/2016
Updated 2016/12/11 at 10:00 PM
3 Minuti per la lettura

Il progetto “Atelier Teatrale Territoriale (ATT) – La cantata dei giorni bambini” a Piazza Forcella promuove ” “Di.Verso Terra di Mezzo” , lo spettacolo che ha come protagonisti i bambini, le loro idee e i loro racconti.

Si tratta della performance finale del laboratorio a cura di Teatri Seta in scena giovedì 15 dicembre alle ore 20:30 presso lo Spazio Comunale Piazza Forcella, in via Vivaria Vecchia 23 – Napoli, con ingresso gratuito. Lo spettacolo si legata al progetto di ricerca a cura della compagnia teatrale tutta al femminile che risponde al bisogno crescente di legare il teatro alla realtà, di unire all’azione artistica un desiderio di partecipazione attiva nel presente attraverso l’integrazione.

Condotto da Pina Di Gennaro, Elisabetta Bevilacqua, Marina Cavaliere e Serena Lauro, il laboratorio ha accolto, nell’interno dello Spazio Comunale Piazza Forcella, giovani residenti a Napoli provenienti da tutto il mondo. Russia, Ucraina, Sri Lanka, Serbia, Nigeria, Santo Domingo, Panama, Polonia: sono solo alcuni dei paesi coinvolti in questa esperienza di integrazione attraverso l’arte. Vincitore del bando “Atelier Teatrali Territoriali”, indetto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, il laboratorio “Di.Verso Terra di Mezzo” è finanziato dal MiBACT e patrocinato dalla Fondazione Eduardo De Filippo in collaborazione con Teatro Eidos e f. pl. femminile plurale.

Il percorso laboratoriale ha permesso di raccogliere e condividere racconti, testi, memorie, cronache, diventando strumento per rappresentare le vicende dei giovani performers che hanno in comune il destino della condivisione e della contaminazione reciproca. Su questa materia viva, animata, pulsante, si è costruito il lavoro finale, un lavoro di scrittura scenica come memoria comune, rievocazione del passato e immagine, figurazione del presente, ponte tra ciò che è e ciò che è stato. «In questi mesi – sottolinea la regista della performance finale Pina Di Gennaro – il racconto collettivo è divenuto parte del processo di creazione e rielaborazione che nella pratica del teatro, ha trovato la sua forma, il suo spazio di condivisione, in un percorso di incontro e di contaminazione. Un viaggio perenne nel passato, nelle vite, che ci siamo regalate a vicenda. Un lavoro partito da narrazioni legate a storie personali ed esteso poi ad autori e drammaturgie espressioni della cultura, del sentire, dei partecipanti e dei loro paesi».

Alessia Giocondo

alessia.giocondo@gmail.com

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