Discarica SO.GE.RI. Srl in località Bortolotto nel Comune di Castel Volturno
Da quest’articolo di Marcello Rosario Caliman, Castel Volturno NON risulta inserita tra i comuni della Terra dei Fuochi e pericolosi per la salute dei cittadini. Una notizia sicuramente positiva, straordinaria sotto certi aspetti, che rincuora principalmente chi per anni si è impegnato per portare avanti bonifiche e controllo del territorio.
L’impegno del passato sulle discariche, sui 27 laghetti e bonifiche radicali, hanno consentito di programmare e trovarci decenni avanti rispetto ad altri territori, in modo particolare quelli a noi limitrofi, che come quei medici che continuano a “studiare” mentre l’ammalato muore.
La notizia è sicuramente positiva, sotto certi aspetti, ma occorre comunque controllare, leggere e studiare la relazione originale, su cui con calma faremo osservazioni dettagliate e complete (il riferimento è solo quest’articolo), chiedendo l’intervento anche di esperti dei comuni interessati, ma restiamo fortemente preoccupati per la situazione di Giugliano, comune a noi confinante e che risulta in fascia “4” (la più pericolosa sotto l’aspetto dell’inquinamento), sperando che la nuova amministrazione dia una svolta determinante per le bonifiche ed il controllo del territorio.
Per il momento vogliamo condividere con voi questa notizia, che ci sprona a fare sempre di più per l’ambiente ed in difesa del territorio. Restiamo convinti che occorre ancora fare tantissimo, questa nota è solo una riflessione personale immediata ed istintiva, ma ci ripromettiamo di chiedere tutti i dati e le relazioni originali per poter dare dei dati certi e notizie verificate che per il momento è impossibile dare. di Redazione
L’ipotesi degli scienziati è stata confermata dal rapporto conclusivo frutto dell’accordo che la Procura di Napoli Nord ha stipulato nel giugno 2016 con Istituto Superiore della Sanità. C’è una “relazione causale“, o anche di “concausa“, tra la presenza di siti di rifiuti incontrollati nei comuni ricompresi nella Terra dei Fuochi e l’insorgenza di alcune patologie, serve sorveglianza epidemiologica.
Alcune gravissime patologie, come il tumore al seno, l’asma, varie forme di leucemie e le malformazioni congenite, nella Terra dei Fuochi, tra Napoli e Caserta, sono dunque legate allo smaltimento illegale dei rifiuti.
“L’emergenza più importante per Caserta e Napoli dopo il Covid – secondo il procuratore di Napoli Nord Greco – sono proprio le bonifiche che devono partire immediatamente. Quella presente in quella fascia di territorio, infatti, secondo il magistrato, è l’emergenza più importante per Caserta e Napoli dopo il Covid. L’intesa tra Procura della Repubblica e Istituto Superiore di Sanità ha l’obiettivo di raccoglie e condividere dati in particolare relativi agli eccessi di mortalità, all’incidenza tumorale e all’ospedalizzazione per diverse patologie che ammettono tra i fattori di rischio accertati o sospetti l’esposizione ad inquinanti, e produrre una mappa di rischio nei 38 comuni di quel circondario dove alta è stata l’incidenza delle attività ambientali illecite.
La mappa conta 2767 siti di smaltimento illegale dei rifiuti in quei 38 Comuni che insistono su 426 km quadrati e su cui è competente la Procura di Napoli Nord. Più di un cittadino su tre, nel dettaglio il 37% dei 354mila residenti nei 38 centri, vive ad almeno cento metri di distanza da uno di questi siti, sorgenti di emissione e di rilascio di composti chimici pericolosi per la salute.
La mappa, inoltre, distingue i 38 comuni in quattro classi, con fattori di rischio crescenti: dall’uno (meno esposti a fattori inquinanti) a quattro (più esposti). Giugliano in Campania e Caivano sono di livello “4”; altri cinque, sempre nel napoletano quali Cardito, Casoria, Melito di Napoli, Mugnano e Villaricca sono di livello “3”; undici di livello “2”: sette del casertano Aversa, Casal di Principe, Sant’Arpino, Casaluce, Gricignano d’Aversa, Lusciano e Orta di Atella e quattro nel napoletano Afragola, Casandrino, Crispano e Qualiano.
I restanti 20 comuni sono di livello “1”: Carinaro, Cesa, Frignano, Cesa, Parete, San Cipriano d’Aversa, San Marcellino, Succivo, Teverola, Trentola Ducenta, Villa di Briano, Casapesenna, Villa Literno per il Casertano e Arzano, Calvizzano, Casavatore, Frattamaggiore, Frattaminore, Grumo Nevano, Marano e Sant’Antimo.
La mortalità e l’incidenza del tumore al seno è “significativamente maggiore tra le donne dei comuni inclusi nella terza e quarta fascia” come per “l’ospedalizzazione per asma” di suo già alta rispetto al resto del territorio in tutti e 38 i comuni ma che cresce di molto nella terza e quarta fascia. Anche le malformazioni congenite, già numerose, sono maggiori nei comuni del livello “4”, rispetto al primo. C’è poi il dato relativo all’incidenza delle leucemie e dei ricoverati per asma nella popolazione da 0 a 19 anni, che aumenta “significativamente passando dai Comuni della classe 1 a quelli della classe successiva, con il rischio maggiore nei comuni di classe quattro”.
Poche le soluzioni, molte già note ma mai attuate dalla politica: come il blocco degli sversamenti e le bonifiche, e l’organizzazione di un percorso virtuoso di gestione del ciclo dei rifiuti alla sorveglianza epidemiologica permanente delle popolazioni, con la conseguenza implementazione dell’attività sanitaria di prevenzione e screening. È agghiacciante pensare che molti dei criminali che hanno lucrato con i rifiuti sono originari se non residenti nei territori comunali che hanno provveduto a inquinare. Nemmeno i loro paesani e la loro terra hanno risparmiato. Qui parliamo della riva sinistra del fiume Garigliano, ma i prodotti agricoli giungono quotidianamente anche da noi residenti sulla riva destra del fiume Garigliano tramite i mercati ortofrutticoli.
La bonifica della Terra dei Fuochi, quindi, riguarda drammaticamente anche noi.