Dopo la chiusura per la pandemia durata un anno, il Teatro Tram di Napoli riparte in grande bellezza con la trasposizione teatrale delle Operette Morali di Giacomo Leopardi, una delle vette più alte della letteratura universale, come indicato anche nell’opuscolo della nuova stagione teatrale del Tram.
Sotto la direzione artistica di Mirko De Martino prende vita questa trasposizione teatrale, i cui primi cenni, ci dice Antonio D’Avino, attore del duo che interpreta l’opera, erano già stati avanzati quattro anni fa. Le Operette Morali però, vengono rappresentate per la prima volta in assoluto quest’estate a Villa delle Ginestre (Ercolano), all’interno del Festival dedicato a Leopardi tenutosi nel primo week-end di Luglio. Da lì poi la volontà di riproporlo al Tram per la sua riapertura e stagione invernale.
Lo spettacolo si caratterizza in dieci Operette Morali, selezionate, come ci dice Nello Provenzano, l’altro attore del duo, dal direttore artistico secondo un filone tematico, ovvero quello della felicità (analizzata nei suoi vari aspetti e contesti, dal viaggiatore estenuato, il marinaio sfiduciato, il passeggere riflessivo) e dell’antropocentrismo.
Sempre Nello Provenzano ci introduce con molta naturalizza nel suo percorso di riavvicinamento alla figura di Leopardi : «Analizzare il pensiero di Leopardi da adulto è stato interessante, l’ho interpretato sicuramente in maniera differente rispetto alla prima volta che l’ho incontrato, dunque durante il mio percorso di studi al liceo. Io credo che Leopardi non sia pessimista, ma piuttosto realista, nonostante io non mi trovi sempre d’accordo con lui; nella fase di lettura del testo confutavo tra loro le tesi che proponeva, caratterizzate anche da ragionamenti molto logici, e mi schieravo ora per questa, ora per quella posizione. Sarà che ho una visione anche forse positivista della vita e dunque ci sono elementi della sua personalità che entrano in contrasto con ciò che penso davvero, ho trovato degli spunti sicuramente costruttivi».
Le Operette sono rappresentate fedelmente al testo originario, ma interpretate in maniera dinamica, ironica e leggera, tanto da poter considerare questa trasposizione una satira alla portata di tutti, anche grazie all’estrema attualità dei testi, pensati proprio per portare al riso. In questo, un ruolo fondamentale ha avuto sicuramente anche la scenografia, realizzata da Giorgia Lauro, in merito alla quale Provenzano spende altre parole: «A teatro le persone non vogliono solamente ascoltare, ma anche e soprattutto vedere materialmente ciò che si sta rappresentando», elemento favorito sicuramente dall’utilizzo di musiche, particolari gesti mimici e i pochi e semplici oggetti di scena utilizzati (ora la valigia, ora il tavolo, ora la sabbia che scorre).
Il Tram riapre dunque le sue porte con uno spettacolo intenso, reso alla portata di tutti grazie alla bravura di ognuna delle sue componenti e a cui la redazione di Informare vi invita ad assistere. Lo spettacolo dura intorno ai 75 minuti ed è rappresentato dal giovedì alla domenica fino al 31 Ottobre.
Inoltre, il Tram è anche luogo di laboratori teatrali, per adulti e bambini, che hanno luogo dal lunedì al mercoledì. Una realtà napoletana a cui garantire attenzioni e riconoscimenti.
di Valeria Marchese