Il 2023 è iniziato da poco più di tre mesi e gli Stati Uniti contano già più di cento sparatorie sul proprio territorio nazionale. La notizia arriva dal “Gun Violence Archive“, che si è occupato di dare una definizione di “sparatoria di massa“. Si tratta di qualsiasi episodio di questo genere che coinvolga più di quattro persone. La situazione del porto d’armi in questo contesto sta polarizzando l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari.
Il porto d’armi: come funziona in America
La Costituzione Statunitense parla della detenzione di armi nel Secondo Emendamento. «Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto». Si parla, dunque, di un vero e proprio diritto, come ha sancito la Corte Suprema nel 2008. Essendo le norme di natura federale, ci sono differenze che cambiano di Stato in Stato. Tuttavia, la regola principale non cambia: i cittadini possono acquistare un fucile compiuti 18 anni e una pistola ai 21. Fanno eccezione i cittadini che hanno commesso reati o sono soggetti a restrizioni, gli immigrati clandestini, chi assume particolari farmaci o stupefacenti. Queste restrizioni non hanno però impedito una circolazione massiccia delle armi da fuoco. Per ogni 100 cittadini negli tati Uniti ci sono 89 armi, per un totale complessivo di 240 milioni armi in circolazione e un tasso di possesso del 40% (per intenderci, maggiore di quello dello Yemen).
Quante vittime all’anno? Una media spaventosa
Considerando i dati degli anni passati, la situazione appare piuttosto preoccupante per un Paese “sviluppato”. Ogni anno sono circa 30.000 le vittime per arma da fuoco negli Stati Uniti. Analizzando i dati anagrafici, la metà di queste appartengono alla fascia d’età tra i 18 e 30 anni, un terzo sono invece minorenni. Per quanto riguarda l’appartenenza etnica, il dato è ancora più indicativo di una società in conflitto con se stessa. La metà delle vittime, infatti, è di origine afro-americana, nonostante questi ultimi rappresentino solo il 6% della popolazione.
2023: in due mesi già più di cento sparatorie
Il Gun Violence Archive offre un’analisi dettagliata della violenza perpetrata da inizio anno. Il numero di vittime complessive da armi da fuoco si aggira sulle 7000 persone, di cui circa la metà in circostanze di omicidi e sparatorie. I feriti, invece, si aggirano attorno ai 5000. Sono numeri enormi, soprattutto se si pensa che sono calcolati solo nel primo sesto dell’anno solare. Analizzando la mappa offerta dal database di Gun Violence Archive, è facile notare la concentrazione delle sparatorie nella sponda ovest (conosciuta come West Coast). Questo dato ha fatto dibattere del clima di “guerriglia perenne” che si respira in un Paese che si definisce non solo una “società in pace” ma anche “culla della democrazia”.