Pur essendo passati alcuni giorni dall’esplosione dell’ordigno che ha parzialmente danneggiato la pizzeria situata nel cuore del centro storico di Napoli, il caos mediatico che ne è derivato non si è ancora del tutto placato. L’iniziale tamtam solidale, manifestatosi soprattutto attraverso i social network, dove è stato lanciato anche l’hashtag #IostoconSorbillo, si è ben presto dissolto, lasciando spazio al concreto riscontro della città. La manifestazione, organizzata a sostegno del titolare Gino Sorbillo, infatti, ha visto sfilare per le vie del centro pochissimi cittadini napoletani ed alcuni esponenti delle istituzioni locali. La scarsa reattività della comunità, con molte probabilità, è legata ad un’omertà ancora troppo radicata, circa la presenza della criminalità organizzata, che non consente di prendere consapevolezza del territorio che si abita. «La cosa che colpisce – ha dichiarato Sorbillo, dopo aver incontrato Luigi De Magistris – è che chi commette questi atti, è napoletano come noi. Restauri un monumento e lo imbrattano, metti una segnaletica e ci piazzano sopra un manifesto, insomma c’è un piccolo substrato urbano che tende a imbruttire la città».
Sembra però, essere ancora un tabù il tema della camorra, tant’è che di recente il web si è riempito di alcuni post ironici circa la vicenda che ha visto protagonista lo stesso Sorbillo. «Ci fanno paura quei commercianti e imprenditori che in questi giorni stanno facendo ironia sul racket e sulle bombe – ha commentato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli – arrivando anche a sostenere che la camorra non esiste più e che, addirittura, siano le stesse vittime a mettere le bombe fuori ai locali per farsi pubblicità. Un modo a nostro avviso pericoloso per creare il vuoto verso chi si ribella alla criminalità organizzata». La vicinanza ai commercianti da parte delle istituzioni e delle forze dell’ordine provoca, spesso e volentieri, il disappunto di coloro che lucrano sull’incertezza e sullo spaesamento dei cittadini. «La ripresa di Napoli – ha continuato Gino Sorbillo – deve passare attraverso il turismo e l’impegno di tanti commercianti e anche da un evento del genere, il cui chiarimento creerà determinazione ancora maggiore in tutti i napoletani onesti». Ospite in alcune trasmissioni delle reti nazionali, da “L’aria che tira” a “Detto Fatto” – dove ha annunciato l’apertura di una nuova pizzeria – il pizzaiolo napoletano ha ribadito più volte il suo impegno nella lotta per la legalità, incentivando i cittadini, vittime del racket, a denunciare. A Gino Sorbillo, ambasciatore della pizza nel mondo, va il nostro invito a non mollare, come a tutta l’imprenditoria sana della nostra Campania e della Napoli capitale nel mondo di cultura e storia che non può essere macchiata da atti di delinquenza e vigliaccheria.
di Carmelina D’aniello
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