La SO.GE.R.T. è una S.p.A. che gestisce il servizio di tesoreria per i Comuni ed i Consorzi, iscritta all’albo del Ministero di Economia e Finanza dei soggetti abilitati ad effettuare attività di riscossione, liquidazione ed accertamento delle entrate tributarie ed extratributarie degli enti locali per i quali opera in Italia. Costituita nel 1988, la società ha avviato il servizio di tesoreria presso i Comuni di Arzano e Caivano nel 1991 e oggi conta oltre 60 dipendenti; l’azienda ha sede legale a Grumo Nevano, provincia di Napoli, ed è controllata completamente dalla famiglia Coppola. Informare ha incontrato il dott. Felice Coppola, Presidente del Consiglio di Amministrazione, nella sede di Castel Volturno, Comune per il quale la Società compie funzioni. «Sono cresciuto anche a Pinetamare e mi sono fortemente legato a questa terra – esordisce il dott. Coppola. Dal 2002, le mie giornate di lavoro iniziano sempre a Castel Volturno e, nonostante abbiamo acquisito commesse in tutta Italia, abbiamo voluto mantenere la nostra sede nella nostra città d’origine nonostante abbiamo avuto l’opportunità di trasferirci a Roma o Milano per evidenti ragioni di opportunità».
Con 29 sedi operative dislocate in Campania, Calabria e Nord Italia, la SO.GE.R.T fonda il proprio operato sulla fiducia dei Comuni e con i cittadini, sulla credibilità aziendale e sulla puntualità nei riversamenti mensili agli enti. Inoltre, pilastri dell’impresa sono il Modello Organizzativo, nonché la normativa che predispone un sistema strutturato, integrato e organico di prevenzione, dissuasione e controllo, finalizzato alla riduzione del rischio di commissione di reati, e il Codice Etico, uno strumento di responsabilità sociale dell’impresa che funge da guida per chi lavora con la SO.GE.R.T. e per chi ha interesse a proseguire la missione dell’azienda. «Fino ad oggi – continua Felice Coppola – abbiamo avuto sempre buoni rapporti con i Comuni e, nella fattispecie di Castel Volturno, non ci sono mai stati problemi con le varie amministrazioni, anche temporanee, che si sono susseguite finora. Qui c’è un grande rispetto dei ruoli e ciò è possibile anche grazie al lavoro del Rag. Saverio Griffo, nonché funzionario responsabile del Comune, a mio avviso un professionista molto preparato in materia, con il quale noi ci relazioniamo».
L’attività di riscossione è oggi determinata da una regolamentazione ultracentenaria, risalente al 1910 e relativa alla possibilità di emettere l’ingiunzione fiscale, nonché l’ordine di pagamento emesso da un Ente. Altresì, la procedure esecutiva è disciplinata, invece, dal Decreto del Presidente della Repubblica 602/1973. In merito, il Presidente Coppola pone l’attenzione sulla necessità di ottenere quanto prima una riforma della riscossione: «Puntiamo a questa riforma, attualmente in itinere, che dovrebbe dare delle regole ben precise su come si gestisce l’attività sia nella fase esecutiva sia nell’emissione del primo atto, l’ingiunzione. La riforma ci permetterebbe di lavorare con maggiore tranquillità e con strumenti certi. L’efficienza organizzativa è fondamentale per evitare spiacevoli situazioni di mancanza di lavoro».
Infine, il Dott. Coppola, ci mette al corrente dalla possibilità legislativa di affidare direttamente i servizi di riscossione al nuovo soggetto pubblico deputato alla riscossione in sostituzione di Equitalia dal 01/07/2017 in riferimento normativo all’art.2 del DL 193/2016: «Abbiamo fatto un incontro con i sindacati nazionali e redatto insieme un documento congiunto perché la nuova Equitalia potrebbe acquisire le commesse dai Comuni senza fare gara, privando quindi i principi di concorrenza. Ci stiamo opponendo a questo sistema perché comporterebbe un evidente danno alle aziende: noi lotteremmo in un mercato in cui se i Comuni decidono di fare la gara noi possiamo partecipare; ma se decide di passare il tutto senza gara ad Equitalia noi non possiamo partecipare. Perché andare a ledere un mercato nazionale come quello dei concessionari della riscossione, il cui organico è in totale di 6.000 dipendenti, i quali sarebbero a rischio? In tal senso, partiremo con un documento scritto e faremo poi delle pubbliche conferenze per intervenire in prima linea su questo argomento».
di Fabio Corsaro
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