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Snowboard: uno sport nato per caso

Roberto Sorrentini 23/12/2021
Updated 2021/12/23 at 11:08 AM
8 Minuti per la lettura

Il 21 dicembre del 2006 la Wolrd Snowboard Federation e la EuroSIMA istituirono la giornata mondiale dello snowboard. Si tratta di uno sport invernale nato negli anni ’60, più precisamente nel 1963 in Michigan, Stati Uniti, quando Sherman Poppen, vedendo i figli scendere con un solo sci dalla collina, decise di unirne due in un’unica tavola in modo tale che aumentasse stabilità ed equilibrio. Diede alla sua invenzione il nome di “Snurfer” e considerando le elevate richieste commerciali iniziò a vendere il brevetto per la produzione. Dopo circa un decennio Jake Burton e Tom Sims perfezionarono l’attrezzo di Poppen, fissandoci le lamine e gli attacchi. Lo snurfer è stato accolto bene con circa 70 milioni di pezzi venduti alla fine degli anni ’70. Per un breve periodo fu vietato nei resort. La sua popolarità è stata tale da essere diventato disciplina olimpica nel 1998 e dal 2004 è incluso nella lista degli sport paraolimpici.

Negli anni sono stati elaborati numerosi e diversi stili nello snowboard: si va dalla classica discesa in cui il vincitore è colui che ferma per primo il cronometro al freestyle in cui si sfruttano le caratteristiche fisiche del terreno per eseguire una serie di trucchi aerei. le discipline più in voga sono 5, ovvero snowboard cross, halfpipe, slalom gigante parallelo, big air e slopestyle. Analizziamoli:

Nello slalom gigante parallelo due atleti gareggiano in simultanea su due percorsi adiacenti per due manche consecutive. Gli snowboarder partono da un cancelletto, nella prima prova si apre contemporaneamente, nella seconda in base alla differenza di tempo con i quali hanno concluso la gara precedente; lo snowboard cross è una competizione in cui un gruppo di atleti, generalmente quattro o sei, parte contemporaneamente su un percorso ripido e quindi gareggia per raggiungere la linea di arrivo. A volte capita che i partecipanti entrino in contatto dato che le piste sono tipicamente piuttosto strette e includono campanature, salti, berme, scalini e piani. Per evitare danni fisici è importante indossare delle protezioni come il casco, anche se l’abbigliamento da snowboarder è ben più elaborato: guanti, occhiali o mascherina, giacca, pantalone e scarponi sono fondamentali per cimentarsi in questo sport; lo slopestyle è uno sport invernale estremo al qaule prendono parte sia maschi che femmine, ed è una delle discipline dello sci, dello snowboard e della Mountain bike. L’obiettivo è realizzare, lungo una pista in discesa, dei salti e delle acrobazie che sono possibili grazie alla particolare conformazione del tracciato in cui sono presenti rampe, ringhiere e ostacoli. Stavolta non è la tempistica a decretare il vincitore ma bensì dei giudici di gara, quest’ultimi assegnano un punteggio ad ogni concorrente basandosi sull’altezza dei salti e alla difficoltà delle acrobazie eseguite, nonché alla corretta esecuzione di questi; l’half-pipe, praticabile anche dagli skater, si svolge su una rampa paraboidale e permette agli snowboarder di destreggiarsi tra volteggi e avvitamenti in aria; nel big air gli atleti si esibiscono in specifiche evoluzioni aeree sfruttando una grande rampa, fondamentali il salto e l’atterraggio onde evitare il rischio di infortunio.

Concentriamoci sulle differenze tra snowboard e sci. È giusto dire che “sci” è una parola di origine norvegese derivante da skíð, che significa “pezzo di legno”, la mitologia norrena possedeva la figura di Skade, dea dell’inverno, abile cacciatrice che viveva sulle montagne innevate dove era libera di sciare. La principale differenza tra lo snowboard e lo sci è l’attrezzatura utilizzata. Gli sciatori usano due tavole, invece come già abbiamo detto, gli snowboarder usano una sola tavola larga. Entrambe le figure sono collegati alle loro tavole con attacchi, ma con alcune variazioni. Gli attacchi dello snowboarder sono affiancati lasciando i piedi rivolti di lato, in caso di emergenza saranno i primi ad avere maggiori difficoltà a liberarsi dall’attrezzo, mentre uno sciatore si lega alla tavola lasciando i piedi dritti. Gli sciatori utilizzano racchette o bastoncini per navigare e spingersi sulla neve, possono dunque attraversare aree boschive con facilità, al contrario degli snowboarder che fanno leva sul proprio corpo per muoversi. Anche il terreno è differente, di fatto lo sci è meglio eseguito su ghiaccio e dossi, mentre gli snowboard sono meglio eseguiti su terra e neve fresca.

Tra le icone di questo sport non possiamo omettere Shaun White, conosciuto col soprannome di “The Flyng Tomato”, il pomodoro volante, a causa dei suoi lunghi capelli rossi. È uno specialista dell’halp-pipe e tra i risultati più importanti in questa disciplina ricordiamo la medaglia d’oro alle Olimpiadi Invernali di Torino nel 2006, di Vancouver nel 2010 e di Pyeongchang nel 2018. Un personaggio tanto amato da aver dato il titolo a due videogame. Un vero esempio per chiunque, non tutti sanno che è nato con una malformazione cardiaca e fu sottoposto a varie operazioni a cuore aperto, fortunatamente tutto si risolse e a 6 anni era pronto a conoscere il mondo dello snowboard. Un altro atleta che merita di essere citato è la nostra connazionale Raffaella Brutto vincitrice delle edizioni 2007, 2008, 2009, 2010, 2014 2016 dei Campionati italiani di snowboard. Prima di avvicinarsi alla neve, era pattinatrice ad alti livelli, ha conquistato diversi podi continentali in coppia, ed è stata vincitrice della Coppa Europa di solo dance e pluricampionessa nazionale. Ultimo ma non per importanza, Alberto Schiavon è lo snowboarder italiano più famoso nella categoria maschile. Oltre ad essere campione italiano, è entrato in nazionale nel 2003, gareggiando in Coppa del Mondo nella specialità dello snowboard cross. Il nostro campione tricolore ha collezionato tre successi e un terzo posto in CdM, per un totale di quattro podi.

Tra le curiosità più interessanti sullo snowboard c’è la vittoria del canadese Ross Rebagliati, medaglia d’oro olimpica inaugurale dello snowboard. Cosa c’è di strano? Beh, fu temporaneamente squalificato dopo che gli esami del sangue restituirono risultati positivi per la marijuana. La squalifica venne successivamente annullata. Vi lasciamo con un aforisma di Seth Godin: “La vita è come lo sci: l’obbiettivo non è arrivare in fondo alla collina, ma fare un sacco di buone discese prima del tramonto”.

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