Nascere in periferia, nell’immaginario collettivo, è un marchio a fuoco che ci si trascina dietro a vita, un limite insormontabile oltre il quale è impossibile spingersi: chi nasce in periferia è destinato a restarci.
I nati periferici del napoletano lo sanno bene: parlare di Scampia equivale a parlare di Gomorra, di una realtà capace di soffocare qualsiasi speranza di redenzione.
Eppure Davide Basile e Paolo Giannattasio non ci stanno ad accettare questa realtà.
Una sera di giugno, da uno scambio di battute ironiche via social, prende gradualmente forma il progetto SNIP – Stronzi nati in periferia (come loro si definiscono ironicamente), con l’obiettivo di mostrare al mondo che «Non tutti i fiori sbocciati nel terreno sbagliato debbono necessariamente appassire!».
Davide e Paolo sono due ragazzi di Scampia che ce l’hanno fatta.
Professionisti ormai affermati, hanno scelto di raccontare di tutti i nati periferici che, come loro, pur mantenendo le radici ben conficcate nel terreno sono riusciti a spiccare il volo. Un barlume di speranza per i ragazzi più giovani che, nati nei «terreni sbagliati», potrebbero lasciarsi trascinare su strade impervie, anziché «scegliere di scegliere la scelta giusta!».
«È più comodo per i media raccontare la Scampia di Gomorra, dello spaccio e delle baby gang, piuttosto che quella dei manager, della creatività, dell’associazionismo e della rivalsa sociale e umana».
Ma di Scampia non ne esiste una sola e in ciascuna chi vi nasce spesso tende a perdersi perché privo di un punto di riferimento, di qualcuno che gli indichi una strada alternativa.
«C’è bisogno di Stato nelle nostre periferie, attraverso la presenza fattiva delle Istituzioni. Istituzione è una parola stupenda, con molteplici significati: istituire, stabilire un ordine, fondare, regolare…
E chi esercita deve dare il buon esempio.
E il cittadino deve dare il buon esempio.
E chi ha una storia di vita positiva deve raccontarla».
Una storia come quella di Davide Cerullo, un ragazzo come tanti che è riuscito a non perdersi, svincolandosi dal circolo vizioso dello spaccio per formarsi e cominciare finalmente a vivere.
Oggi fotografo e scrittore, con la sua associazione “L’Albero delle Storie” è un punto di riferimento per tutti i suoi ragazzi e per il suo territorio, nel quale si batte ogni giorno per coltivare la bellezza.
Con una community in esponenziale crescita, gli SNIP hanno scelto di scendere in campo di persona, avviando una serie di attività sempre in linea col loro impegno nel sociale, fra cui la donazione di alberi da piantare presso la sede dell’Albero delle Storie, uno dei luoghi, a dispetto di ciò che i più pensano, più fertili delle periferie del napoletano.
«Vogliamo infondere speranza in tutti i giovani ragazzi nati in luoghi particolari.
Stimolarne il talento perché crediamo che tutti ne abbiano uno: occorre soltanto “tender loro la mano”, predicando affetto, stimolo culturale e sostegno morale.
Non tutti i fiori sbocciati nel terreno sbagliato devono necessariamente appassire!».
di Teresa Coscia