La settimana lavorativa corta rappresenta un tema fondamentale nell’ambito del lavoro in Europa da molti anni. In diversi paesi si è discusso e sperimentato l’orario ridotto di lavoro, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei lavoratori, oltre che a favorire la produttività.
La settimana lavorativa nei maggiori paesi europei
In Germania si lavora per circa 35 ore a settimana. Alcune aziende tedesche hanno introdotto la settimana lavorativa di 30 ore, ma questa è purtroppo circoscritta solo ad alcune categorie di lavoratori. La Francia è stata invece una delle prime nazioni a introdurre una settimana lavorativa di 35 ore nel 2000, successivamente aumentata a 39 ore nel 2003. Tuttavia, la riduzione dell’orario di lavoro ha portato ad un aumento dei costi per le aziende. La Svezia ha introdotto la settimana lavorativa di 30 ore negli anni ’90. Anche qui la settimana lavorativa di 30 ore è stata sperimentata solo in alcune aziende e non è stata adottata su larga scala. Nel Regno Unito, la settimana lavorativa media è di circa 42 ore. Negli ultimi anni però vi sono state diverse discussioni sulla possibilità di introdurre la settimana lavorativa di 4 giorni. Questa proposta rimane tuttora in fase di discussione.
Cosa accade in Italia?
In Italia si lavora per circa 40 ore a settimana, ma ci sono stati dibattiti sulla possibilità di introdurre la settimana lavorativa corta. Tuttavia, questa non è stata ancora adottata su larga scala. Esistono però alcune forme di riduzione dell’orario di lavoro, come il part-time e il lavoro flessibile, che consentono ai lavoratori di lavorare meno ore rispetto alla settimana lavorativa standard. Ciononostante, il lavoro part-time in Italia è meno diffuso rispetto ad altri paesi europei.
Nel 2018 il governo italiano ha proposto un progetto pilota il lavoro settimanale di 4 giorni e di recente, nel 2021, ha presentato una proposta di legge sulla riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali, con l’obiettivo di creare nuovi posti di lavoro, soprattutto per le fasce giovanili. La proposta di legge dev’essere ancora approvata, ma il cambiamento lavorativo potrebbe migliorare in maniera evidente l’efficienza dei lavoratori e il tenore di vita.