Sergio De Simone, la piccola vittima della Shoah in Campania, portato in scena nello spettacolo Vinti e Vincitori

Giancarlo Palmese 21/01/2017
Updated 2017/01/21 at 8:28 PM
3 Minuti per la lettura
 Il più vecchio si chiamava Riccardo Salmoni, 77 anni appena compiuti quando varcò la
soglia della camera a gas di Birkenau. La più piccola, Luciana Pacifici, aveva 8 mesi e ad
Auschwitz non ci arrivò, morì durante il terribile viaggio verso la Polonia. È questo l’epilogo della
storia di due delle quaranta vittime della Shoah in Campania: 19 uomini, 16 donne, 3 bambini e due
neonati. Tutti originari di Napoli, una città che con gli ebrei aveva imparato a convivere da secoli.
La Campania ha un rapporto con la Shoah molto particolare.
Sul territorio erano ben quattro i campi di concentramento ed uno, in particolare, in provincia di Caserta: Sparanise.
Soprannominato ‘a cajola (la gabbia) dagli sparanisani, il centro casertano è stato l’ultimo a vedere
il passaggio degli ebrei in terra campana.
Tra i personaggi che il Progetto Tradizione & Traduzione porterà in scena mercoledì 25
gennaio alle ore 20,30, presso il Teatro Comunale «Costantino Parravano» di Caserta, con lo
spettacolo Vinti e Vincitori, c’è una piccola vittima campana della Shoah, il napoletano Sergio De
Simone, unico italiano tra i venti bambini di varia nazionalità selezionati ad Auschwitz come cavie
umane per esperimenti medici.
L’opera Vinti e Vincitori, scritta da Patrizio Ranieri Ciu con il grande penalista
scomparso Alfonso Martucci, sarà interpretata dai giovani artisti della Compagnia della Città e si
avvarrà della partecipazione straordinaria, nel ruolo del Giudice, del primo cittadino, il sindaco
Carlo Marino, testimoniando così una piena convergenza tra cittadini e istituzioni della città di
Caserta, uniti e compatti nel rinnovo del ricordo del dramma più buio della storia dell’Umanità.
Il teatro diviene un’aula di tribunale e sul suo palco è istituito un vero processo al valore del
ricordo, anzi la Memoria si farà portatrice di un’accusa contro chi la diffama, la nega e tende a
confondere i confini della verità. La storia tiene banco contro il negazionismo ed il revisionismo in
un percorso in cui accusa e difesa si affrontano, attraverso testimonianze tra la più drammatiche
della pagina più oscura del ‘900.
Vinti e Vincitori è una lunga riflessione, un dibattito del cuore e della mente tra continui
capovolgimenti di fronte ed intense testimonianze. Un modo per rivivere e riascoltare le terribili
voci dell’Olocausto, per non dimenticare e per chiedersi se fosse possibile giudicare, per noi, oggi,
quel momento storico che ha segnato il punto più basso della nostra umanità.
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