In uno stadio con meno presenze del previsto, il Napoli festeggia la sesta vittoria di fila battendo il Cagliari dell’ex Mazzarri
Finisce 2-0 il posticipo al Diego Armando Maradona, il Napoli batte il Cagliari e torna solitario in vetta alla classifica. Un Napoli straripante che fino al fischio finale non ha smesso di attaccare ma soprattutto di divertirsi e far divertire i tifosi. Trovare gli spazi di manovra non è stato semplice per la squadra azzurra solidamente accampata nell’area avversaria. Il Cagliari è sceso in campo schierandosi in un 3-5-1-1 che ha costantemente tenuto la media di 8 giocatori in linea difensiva per ostacolare gli assalti dei partenopei.
Scelta tecnica, secondo Walter Mazzarri neo allenatore del Cagliari, fatta proprio per ostacolare Osimhen che con le sue incursioni li avrebbe messi in estrema difficoltà. «Se avessimo fatto come le altre squadre, puntando sulle ripartenze, anche noi avremmo preso 4 gol». I gol sono stati solo due, ma neanche la linea difensiva massiccia ha potuto arginare il nigeriano. Così come è stata inefficace sugli affondi di Zielinski, che gli ha servito l’assist del primo gol, o di Lorenzo Insigne che più di una volta è arrivato al tiro.
Stasera tutti hanno partecipato alla manovra sia offensiva che difensiva
Maggiore movimento e velocità si sono visti stasera anche in Fabian Ruiz ma il giocatore che non smette di stupire è Zambo Anguissa che dopo sole 6 giornate gioca già a memoria con i compagni. I cagliaritani non sono riusciti ad indovinare le sue giocate, lui però si è fatto trovare pronto su ogni palla disorientandoli e lanciando in area i suoi compagni.
Ad un occhio poco attento, è sembrata sottotono la prestazione di Di Lorenzo e Politano, in realtà hanno eseguito perfettamente il compito allungando la squadra quando serviva e facendosi trovare pronti anche in attacco. Ridimensionata ma certamente più efficace l’opera di Mario Rui che ha abbandonato le sue ardite incursioni appoggiando in area ogni palla giocabile. Uomo ovunque Kalidou Koulibaly che si è trovato al tiro più di una volta, dietro a protezione un affidabile Rahmani che ha concesso davvero poco agli avversari.
Stasera il gioco del Napoli è stato corale e tutti hanno risposto al meglio alla chiamata in campo
Il tabellino riporta un gol di Victor Osimhen ed il secondo gol su rigore ad opera di Insigne, ma non basta a a raccontare l’energia e la determinazione che hanno portato in campo. In settimana durante un’intervista, Spalletti ha detto che sono tutti titolari: del primo e del secondo tempo. Queste le parole dell’allenatore del Napoli. «Chi non si sente titolare ad entrare a partita iniziata dal secondo tempo, non può fare il titolare neppure dall’inizio. Perchè ha una personalità rivolta a se stesso e non può giocare in un contesto di squadra». Perchè gli impegni sono tanti e la stanchezza arriva per tutti. Ognuno di essi deve farsi trovare pronto ed i cambi di stasera non hanno portato stravolgimenti nell’intensità e nella manovra. Uomini diversi ma stesso gioco, significa che in campo c’è finalmente una squadra.
Il mister è stato chiaro: la Serie A è un condominio, per adesso siamo all’attico ma dobbiamo fare in modo che nessuno ci faccia scendere. Stasera avremmo dovuto chiudere prima la partita perchè fino alla fine la reazione degli altri può diventare fatale. Intanto però all’ultimo piano ci siamo e ce lo godiamo e magari ci scherziamo su.
La serata era iniziata con un festeggiamento per il capitano: sono 400 le sue presenze in maglia azzurra. Per un ironico errore, il nome di Insigne è comparso sul tabellone con il numero 10. Eppure Lorenzo lo ha detto chiaramente che quella maglia è appartenuta ad una leggenda e deve rimanere conservata nel cassetto. Ma voleva festeggiare questi numeri con una vittoria e così è stato! Sono andati a festeggiare sotto gli spalti, tutti insieme panchina compresa perchè vince la squadra ma insieme ai suoi tifosi!
E adesso testa all’Europa League!