Sapevate che a Selinunte, antica città sulla costa sud occidentale della Sicilia, è stata scoperta l’agorà più grande al mondo? Parliamo di un’ampiezza di quasi 33 mila metri. Questa scoperta figlia dell’ultima campagna di scavi condotta nel parco archeologico siciliano sotto la guida di Clemente Marconi che afferma: “Questi scavi rappresentano dei risultati della massima importanza per la conoscenza di Selinunte in età arcaica e classica“
Emersa grazie a un’imponente operazione di ripulitura dalle erbacce, l’agorà era circondata da quartieri residenziali ed edifici pubblici: il centro abitato era collegato all’acropoli da una lingua di terra sviluppandosi perlopiù verso Nord e sovrapponendosi (si crede pacificamente) a un villaggio preesistente di sicelioti. È in questo spazio, un vero e proprio snodo urbanistico tra le diverse aree cittadine, che si concentrava la vita collettiva della comunità.
È una scoperta importantissima e, durante gli scavi sull’acropoli, sono stati rinvenuti anche i resti di quello che sembra essere stato il luogo sacro dei primissimi coloni greci di Selinunte, arrivati al seguito del fondatore Pammilo da Megara Hyblea. Dalle immagini realizzate con il drone è possibile rendersi conto dell’effettiva ampiezza di quello che doveva essere il cuore dell’antica Selinus, prima della distruzione cartaginese. Rimane il mistero del perché fosse così grande. Non è ancora chiaro, stando agli archeologi, perché il sito fosse così grande, o perché abbia una forma perfettamente trapezoidale – al cui centro giace la tomba del fondatore Pàmmilo – o ancora perché non presenti strutture o tombe di epoca classica.