Tra le ceneri si alza flebile un grido, una voce che ancor come tuono rimbomba tra le eccentriche notti autunnali d’una campagna solitaria. Così dal vuoto assoluto può ergersi una luce che guida la polvere a toccare nuove mete, a raggiungere finalmente con mano la libertà, il rispetto e l’autoconsapevolezza. Come faro nella burrascosa notte di tempesta nasce “Secondigliano, un’altra Napoli“, tenutosi sabato 4 dicembre a Piazza Luigi di Nocera, nel cuore pulsante di Secondigliano. È proprio tra le ceneri di una periferia lontana che si innalza un grido d’aiuto, “dove morti e bambini convivono per strada” è il sottotitolo della manifestazione.
Enormi problemi gravitano come spettri intorno all’intero apparato sociale di Secondigliano, che vive un abbandono scolastico che riguarda un bambino su due e che nelle ultime elezioni ha visto la partecipazione del solo 42% degli aventi diritto.
Prende vita una nuova iniziativa, un evento promosso da Maddalena Oliva, vicedirettrice de “Il Fatto Quotidiano” che riunisce a Secondigliano il presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ed il Procuratore della Repubblica di Napoli Giovanni Melillo.
All’appello prende parte anche Vincenzo Strino della Associazione Larsec, protagonista assoluta di questa manifestazione. Larsec è una realtà che da 7 anni opera sul territorio di Secondigliano offrendo una speranza e tendendo una mano verso una cittadina ormai esausta del suo irrequieto vivere.
«L’idea nasce da un reportage che abbiamo fatto col mio giornale FQ MillenniuM partendo dalla considerazione che questo è il quartiere con il più grande tasso di astensione alle ultime elezioni della città di Napoli – afferma Maddalena Oliva – Abbiamo deciso allora di visitare due quartieri “estremi” cioè Barriera a Torino e Secondigliano a Napoli per raccontare questa bassa partecipazione alla vita politica ed elettorale della città.
Arrivati qui è come se i fatti di cronaca ci fossero entrati dentro: pochi giorni prima era stato ucciso un ragazzo di 19 anni e non abbiamo voluto far finta di nulla.
Abbiamo deciso così di organizzare qualcosa sul territorio per rispondere a questo senso di abbandono» – spiega la vicedirettrice del Fatto ai microfoni di Informare Magazine.
«Ho voluto immergermi in questa realtà e mi ha aiutato tanto non essere nata a Napoli così da avere uno sguardo neutro; sono rimasta molto colpita dall’enorme bellezza di questa città e dalla sua grande vitalità. E sono due caratteristiche che ho trovato anche qui a Secondigliano. È però importante – spiega ancora- dare una continuità per far sì che sia una prima pietra su cui costruire e non un evento isolato da ricordare. C’è un grande bisogno di sostegno per far sentire queste persone non abbandonate».
Non sono mancate poi le parole da parte delle istituzioni e soprattutto dal presidente della Camera Roberto Fico: «La nostra presenza qui significa non solo accendere un riflettore su un’associazione [Larsec] che sta facendo un grande lavoro, ma anche per dire che essendo napoletani siamo anche di Secondigliano ed io sono convinto che qui si può costruire un ottimo futuro. Lo Stato c’è, il punto è avere un’organizzazione strutturale per far sì che ci siano progetti per cambiare le cose con investimenti e risorse mirate».
E dopo le rassicurazioni della terza carica dello Stato interviene anche il Primo Cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi: «Essere qui significa portare la presenza della città e delle istituzioni in un quartiere molto importante per Napoli; dobbiamo ascoltare i bisogni dei cittadini e soprattutto dei giovani. Mi auguro che questo sia un primo passo per realizzare dei progetti concreti sul territorio per migliorare la qualità dei servizi e creare condizioni migliori per i giovani a partire dall’educazione e dalla formazione».
TRATTO DA MAGAZINE INFORMARE
N°225 – GENNAIO 2022