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Scontri a Gerusalemme Est: una violazione continua dei diritti umani

Redazione Informare 11/05/2021
Updated 2021/05/11 at 5:25 PM
4 Minuti per la lettura

Continuano gli scontri a Gerusalemme Est. Nessuno riporta però che le Nazioni Unite, l’Unione Europea e il nostro governo continuano a denunciare Israele per la violazione della legalità internazionale e a ribadire che Gerusalemme Est è occupata militarmente da Israele fin dal Giugno 1967, e che dovrebbe essere una città condivisa per due popoli e due stati.

Ma Gerusalemme continua ad essere militarmente occupata e i palestinesi di Gerusalemme non hanno un passaporto, sono considerati residenti temporanei nelle loro case, non vengono concessi permessi loro di costruire nuove case, da anni vengono scacciati e deportati.

Basterebbe che i giornalisti e i corrispondenti leggessero i documenti Onu dell’Ocha o guardassero i video e le denunce delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani israeliani da BetSelem, a Ir Amin ad Hamoked, che parlano del sistema di apartheid instaurato da Israele. Naturalmente lo affermano e soprattutto lo vivono sulla loro pelle i palestinesi e le loro organizzazioni per i diritti umani.

Nelle corrispondenze da Gerusalemme si parla della protesta dei palestinesi per “case contese”, nei documenti e nella realtà le case dalle quali le famiglie palestinesi sono state evacuate o che stanno per essere evacuati da Sheik Jarrah sono di loro proprietà. Erano state costruite dall’Unrwa per i profughi palestinesi che si sono riversati su Gerusalemme Est dopo che erano stati cacciati da quella che fino al 14 maggio 1948, data della fondazione dello Stato d’Israele, si chiamava Palestina.
La rivolta di Sheik Jarrah è una rivolta contro l’occupazione militare israeliana, è una rivolta non solo per non essere cacciati dalle loro case ma per riuscire ad essere liberi cittadini nella loro terra e non ospiti da cacciare ad ogni momento, e scalda l’anima sapere che giovani e non giovani israeliani a Sheik Jarrah, sono al fianco dei palestinesi per dire no all’occupazione e ai coloni.

Perché non raccontate chi sono i coloni? Delle loro aggressioni quotidiane contro le persone, le case, le greggi, gli alberi, del furto di terra, acqua, risorse in tutta la Cisgiordania? Eppure le notizie ci sono, sono su tutti i social e nei documenti ufficiali delle Nazioni Unite.

Perché non dite che nel parlamento israeliano sono entrati estremisti fondamentalisti che sostengono che i palestinesi devono essere tutti cacciati per far posto alla grande Israele Perché non raccontate degli arresti e abusi dei minori, delle migliaia di palestinesi incarcerati, della pratica della detenzione amministrativa?

Perché non trasmettete le immagini della violenza dei soldati contro pacifici manifestanti o delle incursioni notturne nelle case? Perché non mostrate film e documentari di registi palestinesi ma anche israeliani e internazionali?

Potrei continuare all’infinito sulle ingiustizie subite dai palestinesi. Ma certamente sapete tutto questo e allora perché non ne parlate e vi rendete complici delle violazioni della legalità internazionale e dei diritti umani commessi da parte dello Stato Israeliano?

di Tommaso Morlando

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