La comunicazione ufficiale ai leader politici è arrivata solo poco prima della salita al Quirinale. Il presidente incaricato Mario Draghi è arrivato al Colle da Sergio Mattarella alle 19 e un minuto per sciogliere la riserva, con la lista dei ministri. Il momento della svolta, dopo giorni di lavoro nel massimo riserbo, in stretto contatto solo con il presidente della Repubblica, mentre i partiti sono stati a lungo tenuti in disparte. 40 minuti di colloquio e poi la lettura della lista. I ministri sono in tutto 23, di cui 15 politici e 8 tecnici. Le riconferme negli stessi ministeri – rispetto al Conte due – sono 7. In più Patuanelli resta ministro ma passa dallo Sviluppo economico all’Agricoltura e Fabiana Dadone dalla Pubblica amministrazione alle Politiche giovanili. Otto, in tutto, le donne. L’età media è 54 anni. Domani, a mezzogiorno, il giuramento. E se il governo Conte bis era a trazione meridionale, questo ha ben otto ministri lombardi nella squadra. E tre settentrionali su quattro. Ma ecco tutti i nomi.
Luigi Di Maio (M5S) agli Esteri
Luciana Lamorgese (tecnica) all’Interno
Marta Cartabia (tecnica) alla Giustizia
Daniele Franco (tecnico) all’Economia
Lorenzo Guerini (Pd) alla Difesa
Giancarlo Giorgetti (Lega) allo Sviluppo economico
Stefano Patuanelli (M5S) all’Agricoltura
Roberto Cingolani (tecnico) alla Transizione ecologica
Dario Franceschini (Pd) alla Cultura
Roberto Speranza (Leu) alla Salute
Enrico Giovannini (tecnico) alle Infrastrutture
Andrea Orlando (Pd) al Lavoro
Patrizio Bianchi (tecnico) all’Istruzione
Cristina Messa (tecnico) all’Università
Federico D’Incà (M5S) ai Rapporti con il Parlamento
Vittorio Colao (tecnico) all’Innovazione tecnologica
Renato Brunetta (Forza Italia) Pubblica amministrazione
Maria Stella Gelmini (Forza Italia) agli Affari regionali
Mara Carfagna (Forza Italia) al Sud
Elena Bonetti (Italia Viva) alle Pari opportunità
Erika Stefani (Lega) alle Disabilità
Fabiana Dadone (M5S) alle Politiche giovanili
Massimo Garavaglia (Lega) al Turismo
Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli (tecnico).
Subito dopo il premier ha lasciato il Quirinale per il Senato, per incontrare la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati. Dopo è stata la volta del presidente della Camera Roberto Fico. Infine, Draghi ha avuto un colloquio con il premier uscente, Giuseppe Conte. Domani – dopo il giuramento a mezzogiorno – la cerimonia della campanella alle 13, per il passaggio di consegne con il presidente del Consiglio uscente. Per la fiducia bisognerà aspettare mercoledì: prima in Senato, poi alla Camera.
Tra le novità di questo governo, lo sdoppiamento di Cultura e turismo, che in precedenza erano accorpati. Da Franceschini un augurio di buon lavoro al ministro leghista che si occuperà di turismo.
Ma intanto nel Pd scoppia una polemica per l’assenza totale di donne dem nella lista dei ministri. “Nemmeno una donne del mio partito, non mi capacito”, dice Valeria Fedeli. L’unica leader dell’opposizione, Giorgia Meloni, commenta: “Come dimostra la casella strategica del ministero del Lavoro affidata al Pd, i nostri timori di un governo ostaggio della sinistra vengono confermati”. Mentre Salvini boccia la riconferma di Boccia e Lamorgese.
Fonte: Repubblica