Della mancanza quasi totale dello sport nella vita degli italiani, ne avevamo già parlato in questo articolo di Cristina Siciliano. Dal suo approfondimento, abbiamo appreso che sono 20 milioni gli italiani che non praticano né attività motoria né sportiva. Nei giovani, i dati diventano ancora più allarmanti, con un calo, nel 2021, della pratica sportiva fino al 55%.
A fotografare un aspetto ancor più nello specifico, soffermandosi nella sola Regione Campania, è stata Save the Children: nella sola regione Campania, è stata rilevata la percentuale più alta di minori che non praticano mai sport, quasi uno su due (45,5%). Inoltre, è tra quelle con la percentuale più bassa di minori che pratica sport in maniera continuativa (28,6%).
Aspettativa di vita media e in buona salute: il divario con il Nord
Questa è la chiave di lettura della XIII edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Come stai?”. Il documento, diffuso in vista della Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza da Save the Children, fotografa anche quest’anno le condizioni di vita di bambini, bambine e adolescenti nel nostro Paese. Per un bambino che nasce in Campania, l’aspettativa di vita media è di 80,6 anni. Ma la speranza di vita in buona salute nella regione è di 59,5 anni. Un divario di oltre 7 anni anni rispetto alla provincia di Bolzano che ha quella più alta in Italia (67,2).
Non solo i bambini, ma anche gli adolescenti sotto la lente d’ingrandimento
Gli adolescenti vivono la fase di transizione più delicata della vita. La pandemia ha messo ancor più a dura prova questa generazione. Secondo un recente studio svolto tra 30mila studenti delle scuole superiori e dell’università, nel nostro Paese più di 1 su 4 nei primi mesi del 2022 ha avuto esperienze di disturbi alimentari (28%).
In Italia, i ricoveri in ospedale per cause legate ai disturbi del comportamento alimentare sono triplicati tra il 2019 ed il 2021. Nel 2022, l’età di esordio di queste patologie è scesa a 11-13 anni. Sono quasi tutte ragazze (il 90%) le ospiti di strutture pubbliche e private specializzate per la cura dei disturbi dell’alimentazione. Fino ad ora ne sono state censite 123 dell’ISS, di cui 61 al Nord, 23 al Centro e 39 nel Mezzogiorno (di cui 12 in Campania). Le diagnosi più frequenti sono l’anoressia nervosa (36,2%), la bulimia nervosa (17,9%) e il disturbo di binge eating (12,4%).