Quanto è importante respirare aria pulita? È una domanda che si è posto tantissimi anni fa il poeta ed illuminista Giuseppe Parini, in un’ode che risale al 1759 intitolata “La salubrità dell’aria”. In quest’opera Parini, dopo aver soggiornato a Milano, metteva a paragone la realtà della città e della campagna; la differenza tra questi due ambienti era chiara: in campagna l’aria era decisamente più “pulita” e non c’era molto inquinamento. L’attualità e l’importanza dell’argomento in questione è evidente nel report di Save the Children.
Il report di Save the Children in occasione della XIII edizione dell’Atlante dell’Infanzia

Save the Children, in occasione della XIII edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia 2022, ha lanciato un allarme. Nel nostro Paese esiste non solo una forte disuguaglianza economica e sociale, ma anche un divario ambientale. Gli ultimi dati raccolti hanno messo in luce che un bambino che nasce a Caltanissetta ha 3,7 anni di aspettativa di vita minore rispetto a chi nasce a Firenze. E ancora, vi è un divario di oltre 12 anni tra Calabria e provincia di Bolzano in tema di buona salute.
I dati forniti devono far riflettere, in quanto l’81,9% dei bambini vive in ambienti molto inquinati dalle polveri sottili. Secondo Save the Children, «la rete sanitaria territoriale è insufficiente: mancano all’appello almeno 1.400 pediatri, è crollato il numero dei consultori familiari, scarseggiano centri diurni e servizi residenziali per gli adolescenti con disagio mentale. E solo il 12% della spesa pubblica per la salute è impegnato nella prevenzione e nella medicina di base, che hanno un impatto fondamentale sul benessere dei bambini nel medio e lungo periodo. Il nostro servizio sanitario è riconosciuto come uno dei migliori al mondo, ma dobbiamo prendercene cura contrastando le disuguaglianze».
Il ruolo delle istituzioni e della collettività
La salute dei bambini, dunque, è a rischio e non è più possibile restare indifferenti. Le disuguaglianze territoriali sono sotto gli occhi di tutti e l’ambiente in cui si cresce contribuisce a migliorare o a peggiorare lo stato di salute. Bisogna prendere atto di questa situazione così pericolosa che sta danneggiando la salute delle giovani generazioni del nostro Paese.
L’auspicio è che bambini e ragazzi di ogni età possano tornare a giocare all’aperto, lontani dall’inquinamento delle nostre città. Per realizzare questo, è necessario che le Istituzioni si attivino per trovare valide alternative a questa realtà così tangibile ed insidiosa. Tutta la collettività è chiamata a prendere parte ad iniziative utili, per sanare un ambiente ormai completamente malato e devastato dalla mano dell’uomo.