Sorridere, un movimento così naturale del nostro volto con cui esprimiamo gioia, divertimento, reazione spontanea di tutte le sensazioni positive che percepiamo.
Quando sorridiamo, il nostro cervello rilascia endorfine, sostanze che agiscono come antidolorifici naturali rendendoci più felici e meno stressati.
E ammettiamolo, quanto ci è mancato sorridere e soprattutto mostrare i nostri sorrisi a 32 denti durante il periodo pandemico, periodo in cui i nostri volti erano totalmente coperti dalle mascherine e dove espressioni di gioia o tristezza erano indistinguibili perché nascoste da una FFP2.
E se ci fossimo dimenticati come si fa?
Il tutor del sorriso
Secondo una ricerca del Guardian, pare che nel Giappone post pandemia, le persone non sappiano più sorridere o meglio, non si ricordano come si fa! E i giapponesi, maestri del detto “fare di necessità virtù”, hanno creato una vera e propria figura professionale ad hoc: un tutor del sorriso.
L’Asahi Shimbun ha intervistato un tutor del sorriso, Keiko Kawano, che ha spiegato in cosa consistono queste lezioni.
Si inizia con allungamenti muscolari per alleviare la tensione facciale e si procede con l’utilizzo di specchietti portatili in modo tale che gli alunni possano inquadrarsi e seguire le istruzioni dei coach monitorando i progressi passo passo. I compiti a casa? Dedicare un po’ di tempo davanti allo specchio e continuare ad allenarsi.
E sapete la cosa più curiosa? Non solo la domanda è alta, ma cresce sempre più. La grande richiesta (soprattutto da parte di donne) ha infatti portato alla formazione di 20 nuovi smile tutor attivi su tutto il territorio nazionale.