Si chiama Maria Cristina Finatti, insegna Scienze e svolge il suo servizio da oltre venti anni. Ha deciso di prendere pubblicamente parola e di raccontare quanto accaduto presso l’istituto tecnico industriale Viola Marchesini di Rovigo sulle pagine del Corriere.
La professoressa è stata aggredita lo scorso ottobre da alcuni dei suoi stessi studenti. L’evento è stato ripreso e pubblicato dagli stessi alunni sul social di Tik Tok. I ragazzi rei dell’aggressione hanno sparato alla donna utilizzando una pistola ad aria compressa. La docente ha riportato una ferita all’occhio e un’altra alla testa. Racconta: «da quel giorno io non riesco più a tornare quella che ero. Sono cambiata, mi sono chiusa, non riesco a insegnare come prima».
Dice che i ragazzi ora le fanno paura ma ammette che molti altri studenti le sono vicini. Spiega di aver denunciato tutta la classe «per difendere la mia dignità e quella dei miei colleghi, ma soprattutto perché è stato oltrepassato un confine». E che la querela è anche un modo per tentare di rompere «il clima di omertà di quella classe»: quel giorno, infatti, nessuno l’aveva difesa. «Qualcuno dovrà far loro capire che hanno sbagliato: ha sbagliato chi ha sparato e chi si è messo sotto l’ala protettrice dei violenti», dice la docente.