Si è inaugurata Venerdì 7 Febbraio a Napoli, al Castel dell’Ovo – Sala delle carceri, una mostra differente: “Ritrovarsi”.
Ritrovarsi, verbo riflessivo, trovare di nuovo se stessi… ed è sempre da questa dimensione che parte un artista per elaborare un opera, ovvero da quella specifica parte di se atta ad esprimere quel ben preciso sentimento: una dimensione intima, chiusa, individuale.
Nulla però può accadere nell’arte se non ci si sente spinti a portar fuori da se ed estrinsecare il proprio io.
L’opera segna il passaggio di ogni artista da questa dimensione individuale a quella collettiva volta a rendere partecipe chi la guarda di una parte di se ed essa, nell’essere osservata, ad assurgerge ad una nuova dimensione che non è piu quella dell’io crativo ma quella della “creatura” ovvero il suo frutto donato agli altri. In questo continuo scambio tra individuo e pubblico Napoli è il luogo ideale in cui gli artisti si sono identificati; una città ricca di contaminazioni culturali di testiminianze del passato e di convivenze tra popoli e culture che piu di tutte le altre rappresenta la cornice perfetta di un ideale quadro a piu mani dove ogni personalità appone il proprio segno riconoscendo una parte di se nell’alto, ritrovandosi a dare forma tutti insieme ad una creazione unica: la mostra.
Una mostra che nasce da un progetto di Yasmin Gambino, aspirante curatrice artistica, che insieme ad un gruppo di artisti, ha individuato appunto in Napoli la città ideale nella quale esporre. Artisti, ventenni ed alle prime armi, che si sono cimentati in opere dai soggetti estremamente contemporanei, specchio del loro tempo come le forme artistiche: un video maker, una fotografa ma anche l’acquerello, il disegno olio su tela. Due gli special Guest: il regista, premio Oscar, Adrian Bol che si muove sulle orme di Kandiski ed il pittore, professore universitario a Kiev, Adrij Bludov.
Realizzato in curatela congiunta a Barbara Melcarne con la direzione artistica di Deborah Di Bernardo e ad arricchire la mostra una ricchissima rassegna letteraria curata da Daniela Marra e Deborah Di Bernardo cui faranno da cornice le opere di Gustavo Delugan, Rosario Viano, Tommaso Viglietti ed il work in progress del catalogo del Maestro scultore Domenico Sepe.
di Deborah Di Bernardo e Bruno Marfé
Foto di Ciro Luciano