“Ritratto di uno di noi”: ancora applausi per gli attori della Bellini Teatro Factory
Torna al Teatro Bellini di Napoli, dopo l’ultima messa in scena di ottobre 2019, lo spettacolo “Ritratto di uno di noi” per la regia di Gabriele Russo, aiuto regia Salvatore Scotto D’Apollonia. Scritto da Francesco Ferrara, sul palco gli attori della Bellini Teatro Factory: Luigi Alessio Adimari, Rosita Chiodero, Salvatore Cutrì, Claudia D’avanzo, Michele Ferrantino, Luigi Leone, Andrea Liotti, Eleonora Longobardi, Simone Mazzella, Salvatore Nicolella, Manuel Severino e Arianna Sorrentino.
Lo spettacolo, nato da un progetto del triennio 2017-2019 della Bellini Teatro Factory, racconta di una classe di giovani attori che mette in scena uno dei fatti di cronaca più rilevanti dell’ultimo decennio. In un mix di realtà e finzione, gli allievi provano ad immedesimarsi in ogni personaggio, scambiandosi tra di loro e provando a dare voce ad ognuno. Ma soprattutto sviscerano la caratterizzazione del protagonista della vicenda: Anders Behring Breivik.
Anders Behring Breivik è il più grande omicida degli ultimi anni. Colui dal quale è partito l’attentato di Oslo nel quale Breivik prima piazzò un’autobomba nel centro città, di fronte il palazzo del Primo Ministro, ed uccise 8 persone e ne ferì 209, di cui 12 gravemente. Non soddisfatto, continuò la sua strage sull’isola di Utoya, dove era in corso un campus organizzato dalla sezione giovanile del Partito Laburista Norvegese. In tale occasione l’assassino, travestito da agente di polizia, uccise 69 persone e ne ferì 110, di cui 55 in maniera grave.
Fu condannato a 21 anni di carcere, pena massima prevista dall’ordinamento norvegese. “La vita di ogni persona uccisa vale 3 mesi. Cos’altro dovrei dire?“: è uno dei punti di riflessione più importanti che lascia questo spettacolo. Un attentato progettato da Breivik per circa 9 anni e che ha causato la morte di 77 persone e ferito 319: una violenza folle che i ragazzi della classe hanno provato, in primis, a capire per poterla poi rappresentare adeguatamente.
Ma qual è il confine che separa la comprensione di qualcosa di così profondamente insensato a qualcosa che invece non lo è? Anders Breivik era lucido, non gli era stata diagnosticata alcun tipo di patologia: come ha potuto mettere in atto un gesto così folle? Numerosi i dubbi degli attori sul palco: domande, prove di scena, lavoro, emozioni e soprattutto tanta, tantissima energia.
Un grande applauso per gli attori della Bellini Teatro Factory che, ancora una volta, sono riusciti ad emozionare con “Ritratto di uno di noi”. Nonostante l’argomento sia ormai un qualcosa di “superato”, come hanno tenuto a specificare e di cui si sono scusati, sono riusciti a portarlo sul palcoscenico con una potenza scenica che l’ha reso impeccabilmente attuale.