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Riparte la Serie A, ma a quali condizioni?

Updated 2020/05/29 at 12:43 AM
3 Minuti per la lettura

Fissata la data: la Serie A ripartirà il 20 giugno. Resta da sciogliere il nodo sugli orari e la trasmissione delle partite in TV.

E’ durata meno di un’ora la conference call che ha permesso a Governo e vertici del calcio di trovare un accordo sulla ripresa del campionato di Serie A.  “La riunione è stata molto utile – ha detto Spadafora – ora l’Italia sta ripartendo ed è giusto che riparta anche il calcio. Oggi era arrivato l’ok del Cts al protocollo Figc, che confermava l’obbligo della quarantena fiduciaria in caso di positività di un giocatore. E assicurava che il percorso dei tamponi dei calciatori non potrà ledere il percorso dei tamponi degli italiani. Se la curva dei contagi muterà e il campionato sarà costretto a fermarsi di nuovo, la Figc mi ha assicurato l’esistenza un piano B, i playoff. E di un piano C, la cristallizzazione della classifica”.

“Alla luce di tutto questo possiamo dire che il campionato riprenderà il 20 giugno. C’è poi la possibilità che il 13 e il 17 si possano disputare le semifinali e la finale di Coppa Italia”.

In mattinata era arrivato l’ok del comitato scientifico sul protocollo presentato dalla Figc, un protocollo praticamente uguale a quello precedentemente presentato per le sedute collettive di allenamento. Difficile da mettere in discussione data la sua rigidità: permane la possibilità della quarantena automatica della squadra in caso di singola positività. Una prescrizione decisamente invisa a molti presidenti, ma imprescindibile per il CTS.

Restano ancora distanti le posizioni di alcuni Presidenti, lo stesso Gravina è intervenuto in merito

“Per me è stata una parentesi di grande tristezza, e lo farò presente, constatare che nel mondo del calcio alcuni facciano di tutto per non giocare, convinti che così non pagherebbero alcune mensilità ai propri tesserati. È un gioco perverso quello di una società che non vuole giocare per limitare i danni. Tutto questo mi ha convinto a portare avanti questa battaglia. So quanti italiani pensano che non si debba giocare: capisco che sarà triste vedere le partite a porte chiuse, ma se riparte l’economia del nostro Paese non può non ripartire una delle sue industrie più importanti”. 

Ancora nessuna informazione certa sulla trasmissione televisiva delle partite, si dovrà tenere conto degli orari previsti per il recupero di 127 partite da disputare: le ultime dieci giornate, quattro recuperi e tre sfide di Coppa Italia, finale compresa. I calciatori insistono per la cancellazione dell’orario pomeridiano delle 17.15 a rischio solleone. Prevista la ripresa anche delle Serie minori B e C e della Serie A femminile.

di Alessandra Criscuolo

 

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