Dopo la scomparsa del pittore e vignettista mondragonese Claudio Di Lorenzo, il professore Pasquale Schiappa uno dei principali storici della città, nonché amico fraterno dell’artista, ha voluto dedicargli qualche riga per lasciare un suo ricordo anche a chi non lo conosceva:
“E’ difficile a poche ore dalla sua prematura scomparsa, non testimoniare l’unicità della figura del maestro Claudio Di Lorenzo, un artista che ha saputo, forse come nessun altro, rappresentare la sua terra, i suoi simboli, le sue caratteristiche. Un mondragonese innamorato di Mondragone. Difficile parlare di lui con la pretesa di dire qualcosa di nuovo, difficile ricordarlo senza finire per celebrarne le virtù o i difetti. Nel corso degli anni, attraverso una lettura delle sue opere, abbiamo avuto la possibilità di comprendere a fondo la preziosità e la forza prorompente della sua pittura, identificandolo come poeta del paesaggio. Ha trasmesso cultura, una cultura che penetra nel passato, individuandone i tesori, ed in ogni occasione ha evidenziato quel forte legame che lo ha tenuto sempre avvinto alla sua terra. Ha raccontato la sua città attraverso la pittura ed ha mostrato tutto quello che c’è di poetico nella trama della quotidianità. Personalmente ho avuto la fortuna di essere suo amico e di poter usufruire del suo talento per molti anni, in un proficuo rapporto di collaborazione. Nessuna ricerca, nessun scritto veniva da me pubblicato senza che venisse corredato dalle sue illustrazioni e i suoi disegni. In teatro, si partiva sempre dai suoi bozzetti e non c’era spettacolo che non fruiva della sua inventiva e del suo talento. La sua notevole capacità creativa gli consentiva una straordinaria semplicità di pittura e analisi e denotava sempre una piacevole freschezza. Accanto a lui si respirava una familiarità diffusa, fatta di cose semplici, mentre i suoi pennelli o le sue matite davano la chiara visione di un temperamento di artista perfettamente padrone dei suoi mezzi e capace di produrre immagini piene di certezza e di chiarezza. Si è spento quando la sua stagione artistica aveva raggiunto la pienezza dell’elaborazione e la finezza leggera, quasi distaccata dello stile, ma, come tutte le persone care, Claudio non è morto: continuerà a stare in mezzo a noi, come punto di riferimento dell’intera comunità. Ciao Claudio… e grazie.
Pasquale Schiappa”
di EmilioPagliaro
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