Reggia di Caserta la Grande Bellezza Campana

Tommaso Morlando 17/11/2016
Updated 2016/11/17 at 5:10 PM
5 Minuti per la lettura
OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Reggia di Caserta – La Grande Bellezza Campana

 -reggia-di-caserta

OLYMPUS DIGITAL CAMERA
OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Il Palazzo reale di Caserta fu voluto dal Re di Napoli Carlo di Borbone, il quale, colpito dalla bellezza del paesaggio casertano, volle che venisse costruita una reggia tale da poter reggere il confronto con quella di Versailles. Oggi è gestita da Mauro Felicori, un dirigente chiamato a rendere di nuovo degno di lode uno dei più bei gioielli d’Italia: la Reggia. Dopo un solo anno di operatività a Caserta, già si riscontrano i primi risultati. La Campania ha bisogno della valorizzazione dei propri territori e delle cose meravigliose che la nostra cultura meridionale ci ha trasmesso.

 

Ci parli del primo anno di mandato a Caserta.

“Sono arrivato a Caserta l’8 Ottobre del 2015: è stato un anno molto intenso sia sul piano delle attività, delle proposte e delle novità, soprattutto, che sono state introdotte alla Reggia di Caserta. Siamo partiti con la riforma Franceschini che introduce l’autonomia per i principali Musei Statali Italiani, autonomia sia finanziaria che di bilancio, per cui mi sono subito rapportato a questa filosofia con l’introduzione di criteri di gestione manageriale.”

 

Cosa sarebbe bello poter mostrare al pubblico in futuro?

“Per incrementare il grado di interesse dei nostri visitatori abbiamo rilanciato la collezione di arte contemporanea del 1980, “Terre Motus”, che era praticamente entrata in un cono d’ombra. La collezione era negli appartamenti 700eschi della Reggia e l’ho collocata in nuovi ambienti, che l’aereonautica ha ceduto. Ambienti che avrebbero dovuto essere sistemati, ma per farli subito vivere e per dare un’immagine di dinamicità abbiamo voluto aprirli al pubblico.”

Cosa occorrerebbe per valorizzare veramente la Reggia?

“Occorre innanzitutto comunicare l’immagine del monumento e la sua straordinarietà a livello globale. La Reggia ancora oggi soffre di un problema di comunicazione, non è conosciuta come merita. E’ uno dei monumenti più belli del mondo, come ebbe a dire ,nel 1994, il Presidente francese François Mitterrand ospite del G7 che si tenne proprio al Palazzo Reale di Napoli. Stiamo lavorando moltissimo sulla comunicazione, ciò vuol dire promozione, valorizzazione. Se fai, valorizzi ed è quindi tutto un concatenarsi di attività.”

 

Qual è l’angolo della Reggia che per lei è più affascinante?

“La Reggia di angoli affascinanti ne ha moltissimi, non posso parlare di un singolo posto.  Gli appartamenti storici sono pieni di suggestioni, il parco della Reggia ha dei posti straordinari, come la grande cascata e l’acquedotto carolino che Vanvitelli ideò. Molti registi hanno ambientato delle produzioni cinematografiche negli appartamenti storici e inoltre, di recente, abbiamo fatto una campagna pubblicitaria con la partecipazione di Penelope Cruz , per lanciare i prodotti della nuova linea di Carpisa.”

 

Al suo arrivo lei fu accusato dai sindacati di non renderli partecipazioni delle sue decisioni. Ora come viene considerato e quali sono i rapporti con i lavoratori?

“Il rapporto con i lavoratori è un rapporto assolutamente corretto. Dopo la fase iniziale, in cui venivamo da un criterio del pubblico impiego, che prevedeva la compartecipazione dei sindacati all’attività di gestione del museo, questo concetto è stato modificato. Il direttore sostanzialmente deve assumere le decisioni, in quanto manager e responsabile dell’ufficio, i sindacati vengono informati riguardo le decisioni e eventualmente danno dei suggerimenti. Le linee guida, le impostazioni e la programmazione ora con la riforma devono essere stabilite dal direttore, non essendoci più questa commistione.”

 

Lei si è fatto promotore di un’iniziativa promozionale congiunta con il consorzio della mozzarella di bufala. Pensa di ripetere questa esperienza con altre eccellenze del territorio?

“Sicuramente quella della valorizzazione delle eccellenze del territorio  Casertano e Campano rientra nel campo delle nostre prerogative. La Reggia si apre a questo tipo di attività, ad esempio le cavallerizze che sono state concesse al consorzio della mozzarella di bufala campana Doc, che inoltre ha inserito i suoi uffici  e le proprie attività all’interno della Reggia. Questo ha consentito di impiegare ambienti che sarebbero degradati per il mancato utilizzo  e di far entrare nella Reggia un’attività di eccellenza del territorio.”

di Flavia Trombetta

Condividi questo Articolo
Lascia un Commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *